Per Iren probabile taglio della cedola

 Iren, spa emiliana attiva nel campo dei multiservizi e quotata a Piazza Affari, dovrà fare i conti con un bilancio piuttosto negativo per quel che concerne il proprio bilancio: tutto deriva, infatti, dalla riorganizzazione che Edison sta approntando, visto che le due partecipazioni in quest’ultima e in Edipower dovrebbero essere determinanti per delle svalutazioni maggiori del previsto. In pratica, Iren sarà ora costretta a registrare una perdita di valore che Bnp Paribas ha calcolato in circa 267 milioni di euro. In aggiunta, questa situazione si rifletterà in maniera inevitabile anche per quel che riguarda il capitale e il dividendo, con quello relativo al bilancio del 2011 che è destinato a ridursi.


GRUPPO IREN PUNTA AL CONSOLIDAMENTO DELLA CRESCITA

La data fondamentale in questo senso sarà il prossimo 21 marzo, quando è prevista la riunione del consiglio di amministrazione della società di Reggio Emilia per discutere e approvare i risultati finanziari in questione. Le previsioni dell’istituto di credito francese sono state motivate con le dichiarazioni più recenti dei vertici di Iren, le quali fanno pensare con tutta probabilità a un taglio della cedola, anche se al momento non è dato sapere quale sarà l’importo effettivo. Gli analisti hanno preso in considerazione, in particolare, l’alta leva finanziaria che il gruppo può vantare attualmente, motivo per il quale si può pensare a una riduzione di addirittura cinquanta punti percentuali: questo vuol dire che l’ammontare complessivo sarà pari a quattro centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario (nel 2010 i centesimi totali erano stati nove).

EDISON CONFERMA TUTTI I PROPRI TARGET PER IL 2011

In aggiunta, bisogna anche precisare che l’utile netto della spa energetica nel corso del 2011 è rimasto pressoché invariato nel confronto con quello dell’anno precedente, vale a dire 142 milioni di euro, nonostante il consensus avesse parlato chiaramente di 145 milioni. Altre stime interessanti sono quelle relative al margine operativo lordo, con una crescita fino a quota 586 milioni di euro.

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