Bce pronta a tagliare i tassi nel 2013

 La Banca Centrale Europea ha confermato il livello dei tassi di interesse allo 0,75%, come da attese, ma non ha chiuso le porte per futuri tagli in caso di peggioramento delle condizioni economiche. Il governatore della Bce, Mario Draghi, ha dichiarato che la debolezza dell’economia è stata visibile anche in questi primi mesi del 2013. Nella seconda parte dell’anno c’è il rischio che la graduale ripresa stimata qualche tempo fa possa essere rimandata ulteriormente. Secondo Draghi, infattti, ci sono “rischi al ribasso”.

Dopo le parole di Draghi le borse europee si muovono in modo contrastato. Piazza Affari è passata in territorio negativo, anche se stamattina guadagnava circa l’1,5%. Stabile lo spread Btp-Bund poco sotto 330 punti base. Sul forex l’euro è sceso sotto 1,2750 dollari, sui livelli più bassi da novembre scorso. Mario Draghi, al termine della riunione del Comitato direttivo della Bce, ha iniziato la sua consueta conferenza stampa a partire dalle ore 14,30. Il banchiere italiano ha sottolineato che “c’è stata una discussione ampia su tutto, il consenso è stato di non guardare ora ai tassi di interesse”.

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Draghi ha detto che ci sono rischi al ribasso per la crescita economica, a causa di un possibile peggioramento della domanda interna nei singoli paesi dell’area euro e per la mancata attuazione delle riforme strutturali necessarie per il rilancio economico. Secondo il numero uno dell’Eurotower, questi fattori sono in grado di minare la fiducia e di rinviare la ripresa. Inoltre, l’economia sta peggiorando anche in quei paesi considerati più solidi e meglio posizionati per affrontare una fase di debolezza economica.

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L’inflazione resta sotto controllo, come dimostrato dal recente dato sull’indice dei prezzi al consumo nell’area euro risultato ai minimi dal 2010. Draghi ha sottolineato che la politica monetaria della Bce “resterà accomodante finché sarà necessario”. Il banchiere ha poi etichettato la mossa di chiedere un prelievo forzoso sui depositi bancari a Cipro come “non intelligente”. Draghi ha preso le distanze dal presidente dell’Eurogruppo e ha dichiarato che Cipro non sarà un modello per futuri slavtaggi nell’eurozona.

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