Bpm rischia di diventare spazzatura secondo Moody’s

Il titolo Banca Popolare di Milano, quotato nel paniere FTSE MIB di Piazza Affari con il ticker “PMI”, sta mostrando oggi un andamento positivo dello 0,68% a 0,3682 euro, quotando così poco sotto l’attuale massimo di giornata posto a 0,37 euro. Il titolo sta facendo peggio dell’indice di riferimento. Inoltre, ha toccato un nuovo minimo da oltre tre mesi a 0,3612 euro. Nel week-end la banca è stata scossa dall’annuncio dell’agenzia di rating Moody’s, che potrebbe tagliare il giudizio sul merito di credito dall’attuale livello “Baa3”.

Gli esperti di Moody’s ritengono che la banca abbia ancora una scarsa capacità di generazione interna del capitale, ma preoccupa molto anche la bassa qualità degli attivi che sta peggiorando in questa fase di grande difficoltà per l’economia italiana ed europea. In caso di downgrade di Moody’s sul rating, Banca Popolare di Milano diventerebbe un titolo “junk” (spazzatura). L’agenzia ritiene che molto dipenderà dalla capacità del nuovo management di rendere più flessibile la struttura finanziaria della banca. Tuttavia, i vertici di Bpm non ci stanno e attaccano la decisione di Moody’s.

Bpm si è spinta fino a diramare un comunicato nel quale si è detta pronta a intraprendere qualsiasi tipo di azione necessaria per tutelare la banca, i suoi interessi e quelli degli azionisti. La banca di Piazza Meda accusa Moody’s di non aver voluto incontrare il nuovo management prima di comunicare la propria decisione. L’ultimo incontro con i vertici di Bpm risale allo scorso anno, quando c’era ancora il vecchio management e non c’era stato alcun cambiamento dal lato della governance. Secondo Bpm, l’agenzia non avrebbe preso in considerazione gli sforzi compiuti negli ultimi mesi nella semplificazione e nel rilancio del gruppo.

Equita Sim, invece, resta positiva sulle prospettive di rilancio della banca e continua a ribadire la sua raccomandazione a “buy” (comprare le azioni) con target price a 0,6 euro. Secondo la sim milanese il titolo Bpm potrebbe salire di oltre sessanta punti percentuali. Arriva una promozione poi da Kepler, che ha alzato il target price a 0,38 euro da 0,37 euro, confermando però il rating a “hold” (tenere le azioni in portafoglio). Kepler apprezza gli sforzi compiuti nell’ambito del processo di ristrutturazione, ma aspetta di vedere miglioramenti significativi anche nella generazione dei ricavi e nella qualità del credito prima di valutare un eventuale upgrade.

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