Parmalat: accordo Intesa Sanpaolo, aumento cedole

Allo stato attuale il gruppo Parmalat ha ancora aperte azioni revocatorie nei confronti delle banche per circa 4,7 miliardi, di cui 1,2 nei confronti del gruppo Unicredit/Capitalia, mentre le azioni risarcitorie residue potenziali dovrebbero ammontare a 28,1 miliardi, compresi 1,9 miliardi in solido di Unicredit. Per quanto riguarda le azioni risarcitorie negli Usa, pari a complessivi 10 miliardi di dollari nei confronti di BoA, GT e Citigroup, è attesa nel primo trimestre 2008 una decisione preliminare sull’ammissibilità alla prosecuzione della causa legale.


Si ricorda che a gennaio 2007 Deloitte ha già concluso una transazione in via extralegale. Per quanto riguarda la causa contro Citigroup è già noto che, qualora l’ammissibilità del procedimento fosse confermata, la prima udienza della causa si terrà il 5/5/2008.Intesa Sanpaolo ha rinunciato a azioni revocatorie e risarcitorie per complessivi 4,9 miliardi, di cui 1,9 miliardi erano in solido con un intermediario terzo, in questo caso si tratta del gruppo Unicredit, che quindi non ha ancora definito la sua posizione nei confronti di Parmalat.

Parmalat in questo momento (ore 11.30 di oggi) è in rialzo del 1,73% a Piazza Affari, a quota 2,5 euro, la performance è sicuramente legata agli accordi transattivi raggiunti con Intesa SanPaolo, Cariparma e Biverbanca. A fronte della rinuncia a tutte le azioni revocatorie Intesa SanPaolo verserà a Parmalat 310 milioni di euro, Cariparma 83 milioni e Biverbanca 3 milioni.

Le risorse derivanti dall’accordo con Intesa Sanpaolo saranno contabilizzate nell’utile 2007 di Parmalat, e pertanto potranno contribuire al pagamento di una cedola più sostanziosa. Tuttavia nel bilancio del gruppo di Collecchio saranno contabilizzate anche le spese legali sostenute per le azioni revocatorie e risarcitorie, che a fine settembre 2007 ammontavano a 43,6 milioni.
Via | ilsole24ore.com

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