Unicredit ha corso troppo in borsa secondo Ubs

Partenza negativa per il titolo Unicredit, che a Piazza Affari evidenzia un calo del 2,33% a 4,526 euro. Il settore bancario sta trascinando al ribasso l’intero listino azionario milanese, che ha iniziato la nuova ottava con una flessione superiore al mezzo punto percentuale. A pesare sull’andamento delle azioni della banca di Piazza Cordusio è la notizia del taglio del rating effettuato da Ubs. La banca d’affari elvetica ha deciso di abbassare il giudizio su Unicredit a “neutral” dalla precedente valutazione “buy” (comprare le azioni).

In realtà, Ubs crede ancora nel titolo tanto che ha deciso di incrementare il target price a 5 euro da 4,3 euro. Secondo gli analisti della banca svizzera il taglio del rating è avvenuto in quanto Unicredit ha corso molto in borsa nelle ultime settimane, passando da 3,6 euro a 4,6 euro nel giro di un paio di mesi. Inoltre, il 30 gennaio il titolo Unicredit ha toccato il livello più alto da dicembre 2011 a 4,88 euro.

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Gli analisti finanziari di Ubs sottolineano come il titolo abbia fatto finora meglio del settore di riferimento a livello europeo, guadagnando il 18% da inizio anno e più del 20% negli ultimi tre mesi. Inoltre, dai minimi di area 2,2 euro toccati ad inizio gennaio 2012, il valore delle azioni Unicredit è più che raddoppiato. Gli esperti di Ubs hanno alzato le stime sugli utili 2013-2014 dell’8-12%, “per riflettere l’accelerazione negli sforzi di ristrutturazione della banca”. E’ per questo che l’istituto bancario elvetico ha deciso comunque di alzare il prezzo obiettivo a 5 euro per azione.

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Il downgrade a “neutral” riflette il minore upside di rialzo rispetto al prezzo obiettivo, ma gli specialisti di Ubs ci tengono a sottolineare che “Unicredit sia ben patrimonializzata e abbia maggior potenziale di ristrutturazione”. Infatti, gli stessi analisti di ubs evidenziano come nei primi nove mesi del 2012 il costo delle attività italiane sia sceso del 7% circa. Ubs si aspetta che ora il management si concentri su una maggiore efficienza nella rete fuori dall’Italia.

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