Fondi d’investimento: continua la crisi, su quali puntare adesso?

Sono pochi i gestori di fondi che sono riusciti a chiudere in attivo l’ultimo mese: tra questi Fondaco, gruppo torinese indipendente, che ha raccolto 1,78 miliardi nel mese di marzo. In positivo anche Mediolanum che chiude con 46,9 milioni e Azimut, 10,8 milioni.

Azimut però ha registrato una raccolta negativa nel settore risparmio gestito per 98 milioni. Il mesi di marzo ha visto deflussi per 10,3 miliardi nel settore dei fondi e molti grandi gestori hanno chiuso in negativo: tra questi Intesa San Paolo e Unicredit, con Pioneer e Capitalia, e Banco Popolare.

Bipiemme Gestioni società del gruppo Popolare Milano ha annunciato i risultati del 2007: il bilancio è in calo del 43,5% a 10,5 milioni. La raccolta netta ha subito un deflusso di un miliardo di euro ed il patrimonio totale gestito dalla società è calato del 4,5% rispetto al 2006.


Pioneer Investments – Unicredit – dal canto suo ha lanciato il 17 marzo 5 nuovi comparti del fondo di diritto lussembrughese Pioneer Funds. Due di questi utilizzano la strategia 130/30, da poco in Europa grazie ad una normativa che ne permette l’utilizzo. Questa strategia permette al gestore di vendere allo scoperto fino al 30% del valore del proprio portfolio.

Gli altri due fondi riguardano il comparto obbligazionari aggregate: Euro e Bond permettono di investire su titoli governativi e privati. Non poteva mancare un fondo che investisse sulle materie prime visto l’andamento dei mercati, quindi Pioneer lancia Commodity Alpha.

Ma quali sono i fondi che meglio resistono alle turbolenze del mercato? Verrebbe da dire i fondi che appartengono alla categoria delle obbligazioni, perchè dall’inizio dell’anno ad oggi sono quelli che hanno reso di più (Capitalgest Bond Yen ad esempio ha fatto il 6%), però il rendimento a 3 anni risulta essere basso (nn supera il 3%).

A lungo termine quindi i milgiori sono stati Pioneer Azionario America Latina (che ha guadagnato il 25% annuo negli ultimi 3 anni) e Capitalia IM Global Gold (22% annuo). Entrambi però hanno da inizio anno hanno perso parecchio, rispettivamente l’11% e l’8%.

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