Come leggere i segnali forex nel 2013

 Il mercato internazionale delle valute estere, noto anche come forex market, è un immenso circuito dominato da banche, assicurazioni, multinazionali, fondi e trader con un turnover giornaliero di circa 4mila miliardi di dollari. Interpretare ogni giorno i movimenti del mercato valutario è molto difficile anche per gli esperti del settore, in quanto entrano in gioco una serie di variabili in grado di determinare la forza e la debolezza di un certo tasso di cambio. Negli ultimi mesi la parola chiave per interpretare l’andamento del forex è stata “fiducia”.

Cambio euro/dollaro sui minimi a 4 mesi a 1,2830

 La giornata di ieri è stata caratterizzata da forti vendite sulla moneta unica, sulla quale hanno pesato le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, che ha definito il piano di salvataggio di Cipro un modello da seguire per risolvere i problemi delle altre banche europee. Le dichiarazioni, poi parzialmente rettificate dallo stesso Dijsselbloem, hanno creato panico sui mercati europei che hanno accelerato vistosamente al ribasso. Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro è crollato sui minimi a 4 mesi a 1,2830.

Euro sfonda 1,35 dollari ai massimi da novembre 2011

 Sul mercato delle valute non accenna a fermarsi la spettacolare ascesa delle quotazioni dell’euro, che continua a macinare guadagni nei confronti delle principali monete mondiali. In particolare, il tasso di cambio euro/dollaro è salito sopra 1,3560, dopo aver sfondato stamattina quota 1,35. Il superamento di quest’area di resistenza ha facilitato l’ascesa dei prezzi, che continuano ad essere proiettati verso la resistenza di area 1,40. Questo livello psicologico non si vede da ottobre 2011. Grazie all’exploit odierno il cambio euro/dollaro è salito sui massimi di fine novembre 2011.

Forex outlook positivo sull’euro nel 2013 secondo S&P

 L’agenzia di rating Standard & Poor’s, che fino a pochi mesi fa aveva bersagliato i paesi della zona euro con raffiche di downgrade a catena, vede rosa per l’euro nel 2013 sottolineando l’importanza del lavoro svolto da Mario Draghi alla guida della BCE. Grazie alle mosse del banchiere italiano, il rischio che la zona euro possa finire in frantumi è sempre più remoto. E’ questa l’opinione di Paul Sheard, chief economist e head of research di Standard & Poor’s, che ha ha una view positiva sull’euro per il prossimo anno.

BCE taglia i tassi a luglio 2012

 La Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare il costo del denaro nella zona euro di un quarto di punto percentuale, portando il livello dei tassi di interesse allo 0,75% dall’1%. Il livello attuale dei tassi è il nuovo minimo storico nella zona euro. Gli analisti finanziari si aspettavano un taglio del genere. La BCE ha anche azzerato il tasso overnight sui depositi bancari. Dopo l’annuncio dei tassi di interesse le borse europee si muovono contrastate, ma con una prevalenza di segni più. Forti vendite sull’euro, in risalita anche gli spread sovrani.

Target Euro/Dollaro giugno 2012

 L’incertezza sul destino della moneta unica europea continua ad aumentare ogni giorno di più che ci avviciniamo alle elezioni politiche in Grecia, in programma domenica 17 giugno. Gli euroscettici ritengono che la Grecia abbandonerà l’euro per tornare alla dracma, cancellando il debito e rifiutando in toto le misure di austerità imposte dall’Europa. I più ottimisti ritengono, invece, che la Grecia resterà nell’unione monetaria, in quanto i costi legati alla sua uscita potrebbero essere enormi e in grado di creare uno spaventoso effetto-domino al resto della periferia europea.

Grecia fuori dall’euro entro gennaio 2013 secondo Citigroup

 Gli analisti finanziari della banca americana Citigroup ritengono che Atene non resterà nell’euro, come sperano invece i policy makers europei. Secondo Citigroup, la Grecia uscirà dall’euro entro il primo gennaio 2013. E’ quanto emerge dal report della banca d’affari sulla situazione della Grecia, diventata ormai la spina nel fianco dell’intera unione monetaria. In risposta al dilemma Grecia dentro o Grecia fuori, Citigroup è praticamente convinta che ormai i giochi siano fatti e che l’Europa si stia già preparando per fronteggiare l’uscita di Atene con un piano d’emergenza ad hoc.

Euro ai minimi da luglio 2010

 La crisi dell’euro non conosce fine e ormai si protrae da oltre due anni e mezzo. La probabile uscita della Grecia dalla zona euro, che potrebbe concretizzarsi già qualche settimana dopo le elezioni del 17 giugno prossimo, sta mettendo in allarme gli investitori di tutto il mondo. Infatti, nessuno conosce le reali conseguenze di un’uscita di Atene dall’Ue-17, anche se l’Institute of International Finance stima una perdita fino a mille miliardi di dollari per il sistema. Gli investitori sono spaventati e sta avvenendo una fuga di capitali verso i beni rifugio, in particolare i Bund tedeschi.