Telecom Italia esce dall’indice Eurostoxx50

 Il titolo Telecom Italia continua a soffrire molto in borsa, anche se ieri ha chiuso in rialzo dell’1,13% a 0,6695 euro. Proprio nella seduta di ieri, molto negativa per i mercati finanziari europei, il titolo del gruppo di telecomunicazioni italiano guidato da Franco Bernabè ha toccato il minimo più basso degli ultimi tre anni a 0,658 euro. La continua discesa di Telecom Italia in borsa è dovuta sia all’eccessivo indebitamento che il gruppo ha in una fase molto delicata a livello europeo in tema di debito e deficit sia per la forte concorrenza dei competitor.

Telecom Italia blinda i dividendi fino al 2014

 Ci sono degli aggiornamenti importanti che riguardano gli azionisti di Telecom Italia: in effetti, la novità principale consiste nel fatto che i prossimi tre anni della celebre spa attiva nelle telecomunicazioni non saranno caratterizzate da nessuna riduzione della cedola. In pratica, il gruppo guidato da Franco Bernabè è più che mai pronto ad aumentare il dividendo stesso in favore degli azionisti, ma tale operazione sarà perfezionata solamente a partire dal 2014. La scelta di una data che può sembrare così lontana nel tempo non è certo casuale, anzi si tratta del periodo che viene considerato idoneo per il raggiungimento degli obiettivi più ambiziosi, vale a dire quelli relativi al ridimensionamento del debito.

Mediaset esce da Endemol e incassa 72 milioni

 Il gruppo Mediaset, controllato dalla famiglia Berlusconi, avrebbe ceduto sul mercato la propria quota di debito senior di Endemol, corrispondente al 6% del capitale (se fosse stato convertito in equity), incassando 72 milioni di euro circa. La vendita, effettuata prima della conversione in azioni, è stata effettuata ad uno dei grossi fondi esteri partner di Mediaset. Con questa dismissione Mediaset esce dal gruppo olandese che produce il Grande Fratello, dopo la conclusione della 12-esima edizione del reality show più famoso almondo. La cessione della quota Endemol era stata praticamente già anticipata dal vice-presidente esecutivo del Biscione, Pier Silvio Berlusconi.

Sony ed Ericsson, la joint venture è al capolinea?

 Sony Corporation ha trovato l’accordo definitivo per l’acquisizione della quota del 50% di Ericsson Ab: il riferimento non può che andare alla celebre joint venture creata dieci anni fa dalle due compagnie in ambito telefonico, con l’obiettivo, in questa occasione, di integrare il business degli smartphone con nuove offerte. Il colosso svedese potrà così ottenere ben 1,05 miliardi di euro in denaro cash per le proprie azioni nella Sony Ericsson Mobile Communications Ab, come annunciato nelle ultime ore dalla compagnia di Stoccolma.

Nokia, la trimestrale è in linea con le aspettative

 La nuova versione di Windows Phone è ormai prontissima per il suo inizio, nel frattempo Nokia a comunicato le stime relative al terzo trimestre dei questo 2011, vale a dire il periodo compreso tra gli scorsi mesi di luglio e settembre: che cosa ci dicono questi dati così attesi? Gli stessi vertici dell’azienda finlandese hanno parlato addirittura di un successo, ma a ben vedere i conti risultano in rosso. Allora perché c’è tutto questo entusiasmo? Il risultato negativo era nelle previsioni, quello che invece ha preoccupato maggiormente Nokia è stato il comportamento societario nel suo complesso: in effetti, le aspettative degli analisti sono state pienamente centrate, mentre le contrattazioni del relativo titolo azionario hanno fatto segnare un interessante incremento pari a dieci punti percentuali.

Hulu, non è esclusa una imminente quotazione

 I proprietari di Hulu, vale a dire News Corporation, Walt Disney Company e Providence Equity Partners, sono pronti a considerare nuovamente la quotazione del celebre sito web di video-streaming: si parla infatti espressamente di offerta pubblica iniziale, con una vendita di titoli azionari che dovrebbe consentire ai colossi appena menzionati di aumentare il capitale e gestire al meglio l’ambito finanziario. A cosa servirebbe dunque il denaro cash di una ipo? Hulu potrebbe avere senz’altro la possibilità di competere con concorrenti importanti come Netflix e Amazon per quel che concerne soprattutto la programmazione televisiva.

Hulu valuterà cinque nuove offerte di acquisto

 Hulu Llc, il sito web attivo nella produzione e pubblicazione di video, dovrà valutare diverse offerte che le sono giunte in questi giorni, dopo la messa in vendita da parte dei proprietari: tra le compagnie coinvolte figura anche Dish Network Corporation, ma ve ne sono almeno altre quattro papabili. Ogni proposta avanzata nei confronti della compagnia mediatica, inoltre, include dei termini ben precisi per quel che riguarda i diritti di programmazione, ma tutte queste indiscrezioni sono giunte in forma del tutto anonima, quindi non si conoscono nemmeno i prezzi ufficiali. I quattro proprietari di Hulu, vale a dire Walt Disney Company, News Corporation, Comcast e Providence Equity Partners, dovranno appunto garantire cinque anni di diritti relativi agli show televisivi, oltre a un biennio di esclusiva.

Telecom Italia cede Loquendo all’americana Nuance

 A fronte di enterprise value pari a 53 milioni di euro, il Gruppo Telecom Italia nella giornata di ieri ha annunciato d’aver ceduto il 99,98% di Loquendo al gruppo americano Nuance Communications. L’operazione, il cui perfezionamento è atteso entro la fine del terzo trimestre del corrente anno, rientra nella strategia di Telecom Italia di focalizzarsi in quello che è il proprio core business.

Telefonia mobile: Sim Vodafone per un italiano su due

 Nel nostro Paese, in media, un italiano su due ha una Sim mobile di Vodafone. Le Sim Vodafone sono infatti in Italia oltre 30 milioni a fronte di un traffico voce che nel secondo trimestre del 2011, per Vodafone Italia, è cresciuto di quasi il 6%. Complessivamente, pur tuttavia, il giro d’affari Q2 2011 di Vodafone Italia è sceso dell’1,5% a 2,06 miliardi di euro.

Nokia, il dominio in Cina è a forte rischio

 Nokia, celebre colosso finlandese di telefonia mobile, non sta soltanto perdendo quota nel confronto con la Apple e l’iPhone: in effetti, la multinazionale finnica rischia di veder crollare anche il dominio finora conquistato nel mercato cinese, il più grande a mondo per quel che concerne il wireless. Si tratterebbe di una perdita incommensurabile, ma ormai la caduta dei prezzi sta erodendo questa leadership asiatica. Come è emerso infatti dal secondo trimestre di quest’anno, gli equipaggiamenti della compagnia di Espoo nell’ex Impero Celeste sono diminuiti fino a 11,3 milioni, meno della metà di quanto previsto e il 41% in meno rispetto a quanto rilevato nel 2010.

News Corporation, Chase Carey in lizza per il ruolo di ad

 Lo scandalo intercettazioni che ha coinvolto News Corporation, la gigantesca creatura editoriale di Rupert Murdoch, sta imponendo delle scelte forzate e strategiche: una di queste potrebbe essere la nomina del nuovo amministratore delegato, visto che lo stesso Murdoch, fin troppo implicato nella vicenda, dovrebbe essere sostituito da Chase Carey, anche se una decisione definitiva non è ancora stata presa. Lo stesso Carey è un dirigente della compagnia americana da tempo, ma c’è chi suggerisce altre candidature.

Murdoch: altri guai in vista dopo News of the World

 Rupert Murdoch ha deciso, una delle sue “creature” mediatiche più proficue, News of the World, dovrà chiudere i battenti per lo scandalo provocato dalle intercettazioni: ma il magnate australiano, numero uno della News Corporation, potrebbe non risolvere tutti i propri problemi con questa mossa. La compagnia in questione sta cercando di ottenere l’approvazione governativa di Londra per quel che riguarda l’acquisizione della British Sky Broadcasting, ma questa vicenda potrebbe sconvolgere tutti i piani finanziari del gruppo.

Myspace: due offerte di acquisto da News Corporation

 Rupert Murdoch e la sua principale creatura, la News Corporation, assomigliano tanto a degli squali voraci sempre alla ricerca di pesci più piccoli da “divorare”: l’ultima preda potrebbe essere Myspace e non è un caso se la compagnia americana le sta provando tutte per concludere questa trattativa, con ben due offerte in denaro cash e in titoli azionari. Nel frattempo, il colosso mediatico rimane interessato anche a Golden Gate Capital, una compagnia di private equity di San Francisco, e a Specific Media, operatore per un network online.