Ripresa economica Eurozona nella seconda metà dell’anno – Bce

 La Banca Centrale Europea si conferma cautamente ottimista e stima che la ripresa economica dell’Eurozona prenderà luogo nella seconda parte dell’anno. Nel suo bollettino mensile l’istituto centrale banchiere di Francoforte assicura che la politica monetaria rimarrà comunque accomodante, a sostegno di una più celere ripartenza dell’economia dell’area euro. Preoccupa, tuttavia, il continuo deterioramento del mercato del lavoro, con tassi di disoccupazione record.

Nel bollettino si legge di fatti come “la debolezza dell´attività economica si è protratta fino alla parte iniziale del 2013 e per la seconda metà dell´anno si prevede una graduale ripresa, che è soggetta a rischi al ribasso”. Per quanto attiene le sue politiche e i principali dati macro, la Bce assicura che in tale contesto di difficoltà “l’orientamento di politica monetaria resterà accomodante fintantoché necessario” e, per quanto concerne l’inflazione, le aspettative rimangono in linea con quanto precedentemente stabilito (tassi inferiori, ma vicini, al 2%).

Come già anticipato, a preoccupare è soprattutto la disoccupazione, con il bollettino che segnala come “nel quarto trimestre del 2012 l´occupazione è diminuita ancora, mentre il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, raggiungendo livelli senza precedenti”. Negative anche le proiezioni per l’anno in corso visto che, conclude il bollettino, “gli ultimi dati delle indagini segnalano che l´andamento del mercato del lavoro è rimasto debole nel primo trimestre del 2013” e che, secondo alcune indagini, “si prevede che il tasso di disoccupazione strutturale rimanga a livelli elevati o addirittura aumenti ulteriormente nel breve termine. Per il 2014, le stime della Commissione europea, dell´Fmi e dell´Ocse oscillano tra il 9 e l´11%, con livelli particolarmente elevati per paesi come Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda”.

A questo punto, aggiunge la Bce, “diventa fondamentale che i governi intensifichino l´attuazione delle riforme strutturali a livello nazionale e rafforzino la governance dell´area dell´euro, ivi compresa la realizzazione dell´unione bancaria. Inoltre, dovrebbero consolidare i progressi conseguiti nel risanamento dei conti pubblici e proseguire la ristrutturazione del settore finanziario”.

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