Fed, Yellen cauta e le borse scendono

La Fed non sorprende ed una Janet Yellen troppo cauta rispetto a quello che ci si aspettava non dà la giusta spinta alle borse europee che aprono tutte deboli ed in calo. L’aumento dei tassi di interesse è avvenuto di un quarto di punto come ci si aspettava.

La Federal Reserve ha fatto esattamente quello che aveva promesso che avrebbe fatto, ma va sottolineato: l’intento potente che si voleva sottintendere non vi è stato. L’atteggiamento molto cauto del numero uno della banca centrale americana non ha convinto moltissimo, portando gli analisti a pensare che il terzo aumento tanto desiderato e (teoricamente) necessario a dicembre 2017 non ci sarà.  Quel che tutti pensano, ad ogni modo, è che a contribuire a questo modus operandi abbiano contribuito in particolar modo il rallentamento dei dati relativi al mercato domestico e gli ulteriori ritardi dell’atteso allentamento della politica fiscale.

L’inflazione ha avuto senza dubbio il suo ulteriore peso, sebbene Janet Yellen abbia provato ad alleggerirne le colpe. Tornando in Europa, i mercati come anticipato sono stati lemmi tanto quanto la politica della Fed: Milano perde lo 0,46%, Francoforte arretra dello 0,59%, Londra dello 0,67% e Parigi perde lo 0,93%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si conferma in area 170 punti con un rendimento del decennale italiano all’1,9% sul mercato secondario.

L’euro apre stabile sopra 1,12 dollari non lasciando presagire nulla di nuovo al momento per ciò che concerne il mercato valutario il quale, fino a che non impronterà l’America una politica differente dall’attuale, sarà costretto a vedere questo gioco di scambi sul lungo periodo.