Trump vuole Powell alla Fed ed il dollaro cala

Donald Trump vuole Jerome Powell presidente della Fed e mentre si sussurra che abbia già avvertito di ciò il diretto interessato, sulla linea delle indiscrezioni in tal senso il dollaro ricomincia a scendere. In attesa di ascoltare l’uomo alla banca centrale, è evidente che la moneta verde non rimanga immune da contraccolpi.

Non bisogna dimenticare che il mandato quadriennale di Janet Yellen è alla fine e che, rialzo dei tassi di interesse o meno, nel febbraio del 2018 lascerà la poltrona al suo successore. Jerome Powell, tanto voluto dal presidente americano, è dal 2012 membro del board della Fed, e sarà il primo presidente da 30 anni a questa parte a non avere un dottorato in Economia. Ad ogni modo, rendendo i propri dati la Fed ha confermato che nonostante gli uragani che l’hanno colpita, le performance economiche statunitensi possono essere considerate “solide” con una crescita del Pil del 3% nel terzo trimestre con un’unica preoccupazione: l’inflazione.

E’ necessario sottolineare che, nonostante la scelta sia un po’ un’imposizione “ignorante” voluta da Donald Trump,  l’analista non è visto di cattivo occhio dalla politica americana, quindi non dovrebbe incontrare troppi problemi nel trovare i voti necessari dal parte del Senato per essere confermato nel ruolo. Tra i pretendenti allo scranno più alto della Fed vi erano, oltre al presidente uscente anche John Taylor, professore alla Stanford University, Kevin Warsh, e Gary Cohn, l’ex presidente di Goldman Sachs.

Nei cinque anni che ha passato all’interno del board della Banca centrale americana Powell non ha mai creato rotture in materia di decisioni di politica monetaria. Si è mostrato favorevole a un lento rialzo dei tassi ed a una graduale riduzione del bilancio della Fed ed ha spesso criticato chi ha chiamato a gran voce un maggiore controllo sull’istituto.

Ed in tanto il dollaro cala, grazie alla libertà di allungare le proprie posizioni sul dollaro da parte degli investitori, accompagnato dalla notizia che con molta probabilità il taglio sulle tasse promesso non sarà così ampio come promesso: il cambio euro/dollaro è infatti pari a 1,1656 ora.