Il governo spagnolo approva la riforma del mercato del lavoro

 La pressione internazionale era divenuta davvero insostenibile per il governo spagnolo, tanto che, nel corso della giornata di ieri, il premier iberico Josè Luis Zapatero si è visto costretto a promuovere alcune leggi sul mercato del lavoro senza alcun accordo con i leader e le associazioni di settore; lo stesso Zapatero ha confessato che non avrebbe mai voluto trovarsi in una situazione simile, ma intanto i programmi in questione vanno avanti. In particolare, è stato approvato un pacchetto normativo in base al quale i costi per le dismissioni aziendali vengono drasticamente ridotti, offrendo così la possibilità alle compagnie di godere di maggiore flessibilità per quel che concerne gli orari di lavoro e i livelli di staff. Si tratta, concetto rimarcato dall’esecutivo spagnolo, di una riforma responsabile e necessaria. Intanto si attendono i primi effetti dei finanziamenti elargiti da Fmi e Unione Europea (circa 750 miliardi di euro), denaro che dovrà essere usato per scongiurare una crisi del debito sovrano simile a quella greca.

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