Nissan: ingegneri vietnamiti per abbattere i costi

Circa 50,000 veicoli sono stati costruiti in Vietnam lo scorso anno, ma le strade della capitale non sono congestionate per il traffico di auto, bensì sono ancora piene di biciclette e vecchi motorini. La Nissan Motor Co vede la nazione del sud-est dell’Asia come un punto chiave nella strategia di abbattimento costi nello sviluppo delle auto al fine di competere in futuro con le produzioni sempre crescenti di veicoli da nazioni come Cina e India.

Per anni i produttori di auto hanno ridotto le spese costruendo stabilimenti di assemblaggio in nazioni “a basso costo” come Russia, Turchia e Messico. Adesso anche la parte del design e delle operazioni di ingegneria, rimaste a lungo nei paesi industrializzati come gli Usa, la Germania ed il Giappone, si stanno apprestando ad intraprendere la strada degli stabilimenti di assemblaggio.

Honda Motor Co lo scorso anno ha annunciato un piano per creare un centro di sviluppo in Guangzhou, nella Cina meridionale, con uno dei suoi partners orientali. Il mese scorso Chrysler LLC ha affermato che presto avrà inizio il dislocamento delle operazioni di sviluppo auto nei paesi a basso costo. General Motors Corp. ha cominciato il designing degli interni per le Buicks in Cina.


Alan Taub, direttore esecutivo dela ricerca e dello sviluppo della GM, ha detto che lo sforzo di spostare lo sviluppo delle auto in Cina nasce dalla volontà di abbattere i costi, ma anche di cogliere le opportunità offerte da un mercato in crescita su cui riversare parte di quanto prodotto. Ad esempio lavorando “in loco” la GM ha scoperto che le esigenze dei guidatori cinesi sono diverse da quelle degli americani, le sedute posteriori devono essere più spaziose e confortevoli, dal momento che sono in molti ad usufruire dell’autista.

La Nissan è stata una delle più aggressive tra i grandi produttori di auto nello spostare le operazioni di ingegneria verso i paesi emergenti. Ad Hanoi, capitale del Vietnam, la Nissan ha raccolto una squadra di 700 ingegneri locali che disegnassero e progettassero parti di auto come i tubi del gasolio e gli effusori, a costi decisamente ridotti rispetto a quelli impiegati per far fare il medesimo lavoro al centro di ingegneria in Giappone. Gli ingegneri vietnamiti, molti dei quali probabilmente non hanno mai guidato una macchina prima, percepiscono circa 200 dollari al mese, un decimo di quello che sono pagati i loro colleghi in Giappone.

La Renault, il partner francese della Nissan, segue la solita strada: per sviluppare la Logan, una piccola auto che la compagnia ha intenzione di vendere in Europa ed Asia a circa 13-14 mila dollari, ha usato ingegneri rumeni. Nissan e Renault hanno inoltre stretto un accordo con la russa OAO Avtovaz per usufruire dei suoi 4000 ingegneri e sono in procinto di costruire un centro ingegneristico in India per sviluppare un’auto da rivendere nei paesi emergenti a 3000 dollari o anche meno, in modo da fare concorrenza alla Tata Motors.

Carlos Ghosn, capo esecutivo della Nissan, è stato molto chiaro in merito: “abbiamo riconosciuto che è impossibile produrre un’auto da rivendere a 2500 dollari usando ingegneri francesi o giapponesi“. Allo stesso tempo ha assicurato che questo spostamento delle fasi di sviluppo e design non significherà meno lavoro per gli ingegneri in Giappone o negli Stati Uniti, anche se in queste nazioni il numero dei posti di lavoro per questo tipo di mansioni sta crescendo molto meno velocemente del passato, mentre nei paesi emergenti il numero sta aumentando vorticosamente.

Il centro della Nissan ad Hanoi è operativo dal 2003, ma inizialmente gli ingegneri sono stati spediti in Giappone per imparare ed oggi sono in grado di disegnare e progettare componenti semplici ma entro pochi anni la Nissan punta a renderli capaci di progettare anche portiere e e pistoni, ed tra 15 anni saranno in grado di occuparsi di quasi tutto il veicolo.
via|WSJ.com

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