Commodities: rifugiarsi dietro una scorta di oro e platino

Scende il dollaro e salgono le materie prime: l’oro ha toccato i 945 dollari l’oncia, i future sul platino oltrepassano di nuovo quota 2 mila dollari e l’argento torna a 18.50.

E’ boom degli investimenti per gli ETC che replicano l’andamento dei metalli preziosi: l’ETFS Physical Gold ha attirato 900 milioni di dollari di investimenti, così come è cresciuto l’interesse per l’ETFS Physical Platinum, come dimostrano i 680 milioni di dollari che ha attirato.

Dopo che il breve recupero del dollaro ha pesato sui preziosi a Londra, la loro corsa è rincominciata. E secondo gli esperti di Gfms (Gold Field Mineral Service), una frenata non è proprio immaginabile: nel 2008 l’oro potrebbe infatti arrivare a 1100 dollari, spinto dall’inflazione, dalle tensioni geopolitiche e dalla crisi finanziaria, che invita gli investitori a rifugiarsi in asset difensivi.


La corsa ad accapararsi oro e contratti che ne replicano l’andamento è una reazione classica dei momenti di crisi finanziaria. La Cina ad esempio si è lanciata in una vera e propria campagna di raccolta del metallo prezioso al punto che potrebbe aver superato il Sudafrica come primo produttore mondiale.

L’estrazione cinese ha ingranato la quinta negli ultimi anni: dal 2003 ad oggi infatti è cresciuta del 35% e lo scopo è principalmente quello di accrescere le proprie riserve di beni rifugio. Dall’altra parte le riserve sudafricane diventano sempre più costose a causa del continuo sfruttamento.

L’oro è senza dubbio il metallo prezioso più negoziato sui mercati, ma anche il platino può risultare un buon investimento. La sua rarità, i costi ed i tempi di estrazione fanno sì che il suo prezzo continui a salire. Il platino ha raggiunto valori più alti dell’oro però va considerato che mentre il metallo giallo è manipolato e gestito dalle Banche Centrali per la sua forte valenza monetaria, il platino è invece libero da questi condizionamenti.

Il platino inoltre è molto richiesto non solo nel settore dell’oreficieria, ma rappresenta un componente fondamentale di moltissimi prodotti: dalle penne a sfera, alle risonanze magnetiche, ai bombardieri, per non parlare del suo uso in medicina. E la domanda cresce mano a mano che se ne scoprono nuovi usi (negli ultimi anni è cresciuta del 60%). E la produzione di platino è dominata dal Sudafrica, che è probabile si avvicini presto ad un inesorabile declino, come è già successo alla produzione russa. Si parla poco del platino e spesso del’oro, ma chi ha detto che sia un investimento meno conveniente?

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