Bankitalia: conti migliorano, ma la crescita frena

I conti pubblici italiani sono molto migliorati, il fabbisogno dello Stato è sceso ai minimi dal 2000, i conti pubblici italiani hanno registrato lo scorso anno un significativo miglioramento dei saldi rispetto al 2006. Il fabbisogno del settore statale è sceso e l’indebitamento netto e il debito dovrebbero collocarsi su livelli inferiori a fine settembre (rispettivamente 2,4% e 1,05%), questo secondo le stime indicate dal governo. Tuttavia la crescita economica del nostro Paese continua a rimanere a livelli molto bassi. Dati e stime del Bollettino economico di Bankitalia non inducono all’ottimismo.


I consumi delle famiglie rallentano, nella seconda metà del 2007 hanno ristagnato. Gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio segnalano un ulteriore rallentamento nell’acquisto di beni non durevoli nel quarto trimestre 2007. Questo andamento negativo è chiaramente legato al rincaro delle materie prime (petrolio e gas, in particolare) ed inoltre il bilancio della famiglia media è sempre più appesantito dai mutui casa. Secondo il Bollettino di Bankitalia, aumenta al 7,6% la quota di reddito che le famiglie devono destinare alla rata del mutuo e agli interessi sui prestiti, questa situazione è però comune a tutta l’area dell’euro. Le associazioni dei consumatori imputano la responsabilità alle banche, che hanno applicato i tassi variabili sui mutui casa a 3,2 milioni di sottoscrittori su un totale di 3,5 milioni di richiedenti.

Per quanto riguarda le previsioni per il PIL italiano, esso crescerà nel 2008 e nel 2009 di circa l’1%, una crescita frenata quindi, essenzialmente legata, secondo Bankitalia, sia alla crisi del mercato dei mutui Usa, sia dai forti rincari delle materie prime energetiche, ed anche il commercio estero non dà buone aspettative: l’euro continua ad apprezzarsi e rende i prodotti del vecchio continente poco competitivi.

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