La Cgil vede un futuro nero per l’occupazione: ecco le proposte del sindacato

 Sono allarmanti le cifre fornite dall’ufficio studi della Cgil riguardo la disoccupazione del nostro Paese per questo e gli anni a venire. Si prevede infatti che nel 2009 le persone senza lavoro aumenteranno di circa mezzo milione di unità, mentre nel triennio 2008-2010 la somma totale di disoccupati dovrebbe salire a oltre un milione di persone. L’ipotesi peggiore, secondo gli studi dell’organo della confederazione, parla di oltre 2 milioni e mezzo di disoccupati e un tasso di disoccupazione pari al 10,1% nel solo 2010. Le preoccupazioni però nascono anche dai dati relativi all’andamento del prodotto interno lordo italiano, il quale potrebbe scendere di ben quattro punti percentuali: l’Ires-Cgil, l’istituto di ricerche economiche e sociali della confederazione ha annunciato, in questo senso, che sarà il 2010 l’annus horribilis per il Pil, con un declino di oltre tre punti percentuali. Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, è stato molto chiaro riguardo alla situazione dell’attuale crisi finanziaria:

Sono necessarie sicuramente delle scelte importanti di sviluppo, le risorse attuali sono scarse e bisogna intervenire al più presto. La Cgil propone una vera e propria riforma degli ammortizzatori sociali: si potrebbe applicare una sorta di tassa di solidarietà per due anni per i redditi superiori ai 150.000 euro, in modo da estendere l’indennità di disoccupazione ordinaria.


La Cgil suggerisce inoltre di aumentare di circa 200 euro gli importi mensili di Cigo e Cigs (Cassa Integrazione Guadagni ordinaria e straordinaria). Il sindacato ha dunque intenzione di voler percorrere tre strade al fine di superare la crisi. Anzitutto, l’estensione dell’indennità di occupazione ordinaria a quei soggetti che hanno versato i contributi tra 15 e 51 settimane.

La seconda proposta riguarda invece il sostegno al reddito dei collaboratori monocommittenti che non versano da almeno due anni i contributi. Infine, si propone di ampliare, come già detto, di 200 euro gli importi massimi mensili di cassa integrazione ordinaria e indennità di mobilità.

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