Intel allontana lo spettro della recessione: i computer si vendono ancora

Continua l’altalena di Wall Street tra buone e cattive notizie. Questa volta buone nuove arrivano da Intel, azienda leader mondiale nella produzione di semiconduttori, che ha chiuso il primo trimestre con vendite in crescita del 9,3%.

Wall Street incassa il dato e va avanti senza però trascurare il calo degli utili: -12% a 1,44 miliardi di dollari, flessione consistente ma giustificata dal gruppo con i costi elevati di alcune ristrutturazioni.

Una trimestrale comunque “buona”, che dimostra una solida domanda ed allontana gli spettri di una recessione già in corso. Tesi sostenuta anche da Intel che ha previsto per il resto dell’anno vendite saranno mantenute mentre i profitti avranno ancora margine di crescita.


Nel dopo Borsa Intel ha messo a segno un +7% a 22,31 dollari. Wall Street durante la giornata era stata abbastanza cauta in attesa dei risultati, arrivati una volta conclusa la seduta. I dati macroeconomici della giornata sono stati per lo più positivi, con i prezzi alla produzione saliti dello 0,2% ed il flusso netto dei capitali passato da 35,7 a 64 miliardi di dollari.

Chi ha beneficiato maggiormente di questi dati è stata invece la Borsa di Tokyo, che ha chiuso al rialzo: Nikkei +1,25% a 13.152 e Topix +1,38% a 1.273. Sostenuto dalle buone notizie diffuse da Intel, il comparto hi tech ed in particolare i titoli dei semidoconduttori hanno messo in cassa dei guadagni, una volta cancellata, almeno per il momento, la paura che le vendite di computer potessero calare.

Tra le altre trimestrale diffuse Johnson & Johnson, che ha chiuso con un incremento dell’utile pari al 40%. Le vendite sono state registrate in crescita del 7,7%. Notizie non altrettanto buone per Washington Mutual che già nei giorni scorsi aveva annunciato di attendersi per il primo trimestre perdite di 1,1 miliardi. La previsione è stata confermata con 1,14 miliardi di perdita: previsto un taglio del personale di 3000 unità, un taglio del dividendo al 93% ed un aumento di capitale di 7 miliardi.

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