Pensioni: alcune esenzioni per i lavori logoranti

 Sta per scattare l’adeguamento dell’età pensionabile, in base alla normativa vigente, verso i 67 anni di età, per l’aumentata aspettativa della vita. Una norma che ha fatto molto discutere, con lo scatto che avverrà nel 2019. Ma alcuni lavoratori, fortunatamente, si salveranno da una norma troppo generica, che non tiene conto dei lavori particolarmente usuranti. Alcuni saranno esclusi dallo scatto, e questi lavoratori possono tirare un sospiro di sollievo, come ad esempio i minatori, che non dovranno lavorare fino a 67 anni e vedersi così massacrati da un lavoro che in pochi farebbero, per la sua pesantezza e per i suoi rischi. Così anche i macchinisti dei treni, sempre in viaggio, con un lavoro usurante e purtroppo, almeno su alcune tratte, anche abbastanza rischioso. Poi ci sono anche gli insegnati di asilo e scuole materne, che saranno inclusi in questa esenzione. Verranno definite anche altre categorie, e si arriverà a includere nelle esenzioni circa 15mila lavoratori di varie categorie. Saranno soprattutto le categorie che già sono nell’Ape sociale, le prime ad essere valutate per le esenzioni, e le valutazioni poi saranno definitive per decidere chi, nella Legge di Bilancio, sarà incluso. Tra massimo due settimane se ne saprà di più, e la lista dovrebbe essere definitiva.
Quindi turni di lavoro pesanti, lavoratori edili di macchinari pesanti, conciatori, camionisti, facchini, infermieri e altri.