Ubs travolta dall’uragano subprime

Non è la prima volta che Ubs si trova al centro di una bufera a causa dei mutui subprime: tra febbraio ed aprile aveva infatti annunciato svalutazioni per la cifra record di 37 miliardi di dollari. Ma le magagne continuano per l’istituto svizzero, che nel primo trimestre 2008 ha registrato una perdita di 11,500 franchi svizzeri, perdita già annunciata in aprile, ma non per questo meno influente.

Ubs procederà quindi ad un ridimensionamento: entro il 2009 saranno tagliati 5500 posti di lavoro e 22 miliardi di asset ceduti a BlackRock. La banca d’investimenti statunitense, “sottoposta” di Merril Lynch, ha già firmato un accordo preliminare per acquisire 15 miliardi di dollari di asset a rischio dalla banca svizzera.

Cedere questi asset ad alto rischio permetterà ad Ubs di ridurre l’esposizione ai subprime, sebbene ancora nessuno abbia voluto avventurarsi in previsioni per il resto dell’anno. L’esposizione è stata ora ridotta del 60% ma i mercati stanno attraversando una fase troppo delicata perchè si possa dire con certezza se Ubs andrà incontro ad ulteriori problemi.


Il titolo Ubs a Zurigo ha perso il 4,79% ed ha trascinato con sè tutto il comparto finanziario, rendendo deboli anche le piazze europee. E le brutte notizie per il colosso svizzero non sono ancora finite perchè negli Stati Uniti è stata messa sotto inchiesta. L’accusa è di aver aiutato i propri clienti americani ad evadere le tasse, reato grave lì, non come in Italia.

Il problema riguarderebbe non tanto l’accusa americana quanto il fatto che i clienti della banca svizzera potrebbero d’ora in poi giudicarla non affidabile dal punto di vista della segretezza dei dati verso i Governi.

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