Confindustria vede un 2009 “nero” per l’economia italiana: Pil in calo del 2,5%

 Non sono certo positive le previsioni stilate dal Centro Studi di Confindustria, la Confederazione Generale dell’Industria Italiana, in relazione all’andamento dell’economia italiana per il 2009: le stime parlano infatti di un drastico calo superiore ai 2,5 punti percentuali per quanto riguarda la produzione dell’industria nel mese di gennaio appena terminato. Il dato è presente nel rapporto di Confindustria, il quale sottolinea anche un declino della produzione su base annua del 15,2% e un calo rispetto al mese di dicembre dello 0,5%. Si è dunque tornati ai livelli che erano stati raggiunti nel 1994: la riduzione della produzione era cominciata verso la fine del 2006 (attualmente si è attestata al 17,2%), periodo in cui venne raggiunto l’ultimo picco.

Affondano gli indici e gli investitori puntano sui “classici”

 Nuovo affondo per gli indici mondiali: il rosso prevale su tutte le Piazze, con il Dow Jones Industrial Average che torna a puntare verso nuovi minimi, in un ribasso intraday fortemente direzionale e privo di rimbalzi.
Ma osservando da lontano, gli indici europei mantengono, nonostante la performance negativa, un quadro di breve periodo incoraggiante: l’S&P-Mib rintraccia dalla chiusura di ieri sopra la resistenza, ma non arriva a testare il supporto a 17950, importantissimo per le prossime sedute.

L’Eurostoxx in un’ora perde 100 punti scatenando le vendite fino al test della media mobile a 200 periodi sul grafico orario, che sembra aver attutito la caduta, anche se il vero supporto è posto a 2200 punti.
Tuttavia, la volatilità attuale unita ai veloci cambi di fronte, non fanno altro che far scappare gli investitori verso mercati ritenuti “storicamente” più sicuri (sempre che si possa parlare di sicurezza, nel mondo degli investimenti): oro ed immobili tornano a far parlare di sè, e viste le reazioni sui relativi mercati sembra proprio che i flussi monetari dei piccoli investitori si siano spostati gia in buona parte sui “preziosi” e sul “mattone”.

Usa: approvato il piano Geithner. Brutta reazione di Wall Street che chiude in ribasso

 Il governo americano corre ancora una volta in soccorso dell’economia devastata dalla forte crisi finanziaria e lo fa, questa volta, con un’iniezione di circa 2000 miliardi di dollari a sostegno dei mercati finanziari e del sistema bancario. Il segretario americano al tesoro, Timothy Geithner, ha, infatti, presentato il tanto atteso piano di stabilità finanziaria, denominato il Financial Stability Plan. Il piano salva-banche, che rientra nel più ampio progetto di rilancio dell’economia da parte del neo presidente americano Barack Obama, si sviluppa in tre punti principali. Per prima cosa sono state previste nuove iniezioni di capitale nel sistema bancario, con l’impegno da parte delle banche di utilizzare gli aiuti per aumentare i prestiti e di sottoporsi ad uno stress test per controllare l’effettivo livello del capitale.

Il piano prevede, poi, l’ampliamento fino a 1000 miliardi di dollari del Talf (Term Asset-backed Secutiry Loan), il piano di prestiti varato in accordo con la Fed a sostegno della liquidità. Il terzo punto in cui si sviluppa il piano Geithner consiste nella creazione di un fondo pubblico e privato per l’acquisto degli asset tossici delle banche. Il fondo in questione avrà una capacità finanziaria iniziale di circa 500 miliardi di dollari, estendibile successivamente fino a 1000 miliardi.

Crisi auto, la Francia stanzia 6,5 miliardi di euro per Renault e Peugeot

La crisi del mercato delle auto continua a farsi sentire e i governi di tutti i Paesi cercano di correre ai ripari per salvare il salvabile. Il Governo francese, ad esempio, ha approvato il maxi piano anti-crisi a sostegno del settore automobilistico travolto dalla forte crisi. Il piano, presentato ieri ai costruttori francesi dal presidente Sarkozy, prevede lo stanziamento di circa 8 miliardi di euro a favore dell’industria automobilistica. 6,5 miliardi di euro andranno a rimpinguare le casse di Psa Peugeot Citroen, Renault, a cui sono stati assegnati 3 miliardi di euro ciascuno e Renault Trucks, che beneficierà di 500 milioni di euro.

Il decreto “milleproroghe” rivoluziona il calendario delle scadenze fiscali

 È prevista nella giornata di oggi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge sugli incentivi: la norma in questione verrà poi trasposta nel testo in conversione del cosiddetto “decreto milleproroghe” che il Senato sta attualmente esaminando. L’introduzione di questo decreto porterà alla modifica di molte scadenze previste per la compilazione del modello Unico 2009. Vediamo le novità più rilevanti al riguardo. Anzitutto, l’invio del modello potrà essere effettuato entro il 30 settembre 2009, anziché entro il 31 luglio, come inizialmente previsto. Questo emendamento è stato proposto da Lucio Malan, senatore del Popolo della Libertà, nonché relatore del decreto legge. Lo spostamento delle scadenze nel calendario fiscale riguarda un numero molto ampio di soggetti: persone fisiche, società di persone, società di capitali, enti commerciali e non.

 

Crisi auto, Nissan in rosso taglia 20 mila posti di lavoro

Inizio di anno nero per il mercato delle auto. Solo in Italia, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a gennaio il settore automobilistico ha registrato perdite per oltre il 32%. E con l’arrivo del mese di febbraio la crisi del settore non sembra volersi arrestare ed investe anche la Nissan. La casa automobilistica franco-nipponica ha, infatti, annunciato una perdita netta per l’esercizio in corso, che terminerà il prossimo 21 marzo, di 2,2 miliardi di euro. Le perdite stimate si andranno ad aggiungere a quelle già registrate dalla Nissan nel terzo trimetre, pari a 700 milioni di euro.

La Cina pensa al quinto taglio dei tassi degli ultimi cinque mesi per fronteggiare la crisi

 La Cina dovrebbe guidare in maniera attiva il tasso di cambio dello yuan, la moneta nazionale dello stato asiatico, fino a quota 6,93 nei confronti del dollaro, al fine di mantenere su buoni livelli la crescita economica e sostenere l’occupazione, secondo quanto rivelato dall’istituto di ricerca del Ministero delle Finanze cinese. Il governo della nazione asiatica dovrebbe inoltre provvedere ad aumentare gli acquisti di beni provenienti dall’estero e fornire maggior sostegno alle riserve energetiche, in modo da compensare le pressioni che vengono dai rialzi continui della moneta. La crescita dei costi del lavoro e il rafforzamento dello yuan hanno infatti portato al rallentamento delle spedizioni oltreoceano di prodotti tessili, giochi e macchinari cinesi, dato che la domanda di tali beni è stata indebolita dalla recessione globale.

È attesa per domani la presentazione del piano finanziario del segretario Geithner al Tesoro

 L’amministrazione Obama sta considerando la fattibilità di un piano per sottoporre le banche a una nuova verifica, volta a determinare se esse hanno bisogno o meno di iniezioni di capitale: il progetto fa parte di un piano di salvataggio che verrà svelato la prossima settimana al segretario del Tesoro statunitense Timothy Geithner. Il Tesoro potrebbe dunque accrescere la sua partecipazione in quegli istituti di prestito che sono stati giudicati come “carenti di capitale”. Gli ufficiali di governo dovranno poi decidere tra varie opzioni: liquidare le istituzioni, sottoporle all’amministrazione controllata, oppure liquidare gli assets delle compagnie.