Fiat, le dimissioni di Luca De Meo e il dispiacere di Stefano Marchionne

Di sicuro non sarà una pedina facilmente sostituibile, anche perchè Luca De Meo nel corso degli anni ha legato il suo nome a più di un successo sfornato dal gruppo quali Fiat Bravo, Fiat 500, Alfa Romeo MiTo e la rinascita del marchio Abarth. Tuttavia, la sua partenza pare più che mai sicura dopo che lo stesso responsabile dei marchi Alfa Romeo, Abarth e del Group Marketing ha confermato le dimissioni.

In una nota scritta di pugno dallo stesso De Meo, si legge la riconoscenza dello stesso verso il gruppo torinese “per avermi dato la possibilità di vivere un’esperienza professionale ed umana irripetibile. Ma adesso, a 41 anni finiti, sento il bisogno di percorrere nuove vie professionali”.

A confermare l’addio, la replica dell’Amministratore Delegato Fiat Sergio Marchionne che, ringraziando De Meo per l’enorme lavoro svolto, afferma tutto il suo dispiacere non solo dal punto di vista professionale ma anche “umano, anche se sono consapevole che un giovane brillante e capace come Luca possa avere il desiderio di compiere nuove esperienze in altre realta’ aziendali”.

Social card: come è andata a finire?

 Torniamo ancora una volta a parlare della tanto discussa social card: la tessera sussidiaria introdotta dal Governo italiano per sostenere il potere d’acquisto delle fasce più deboli della popolazione, crollato in seguito alla forte crisi che ha colpito i mercati internazionali. Dopo aver in precedenza illustrato cosa è la social card e come è possibile ottenerla, vediamo oggi come è andata a finire. Secondo i dati resi noti dall’Inps, dei circa un milione e 300 mila cittadini aventi diritto previsti dal Governo, solo 520 mila hanno inoltrato la richiesta per la social card. Di questi ultimi solo 330 mila hanno ottenuto la tessera sussidiaria mentre 140 mila si sono visti respingere la domanda e 50 mila attendono ancora una risposta.

Bot ai minimi storici: rendono l’1%

 Bot ai minimi di sempre: la resa è dell’1%. Le previsioni di un prossimo taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea ne spingono al minimo storico il rendimento.

La cronaca. Nell’asta di ieri, i Buoni del Tesoro a dodici mesi sono stati aggiudicati a un tasso lordo dell’1,84%, rispetto al 2,46% del collocamento di dicembre. Il rendimento dei titoli trimestrali è stato ancora più basso, arrivando all’1,695% al lordo di tasse e commissioni. Il Bot a tre mesi messo all’asta ieri rende quindi l’1.05%. L’annuale tocca a malapena quota 1,3%.

Con l’inflazione a quota 2,2%, il rendimento dei Bot passa dunque a valori ormai negativi. Però si cerca ancora – così si evincerebbe dai dati – la sicurezza del risparmio, anche a discapito del rendimento. La domanda di titoli pubblici è stata, infatti, molto alta, Secondo le banche si tratta di investitori che hanno rimpiazzato automaticamente Buoni del Tesoro in scadenza.

I residenti di Knoxville citano in giudizio la Tennessee Valley Authority per la colata di cenere

 La Tennessee Valley Authority, l’ente statunitense di proprietà federale, è stata citata in giudizio dai residenti e dai proprietari terrieri della zona orientale del Tennessee, i quali sono stati colpiti dalla fuoriuscita di cenere di carbone che ha provocato l’accumulo di circa 4,5 miliardi di litri di fanghiglia. L’evento si era verificato lo scorso 22 dicembre nello stabilimento Kingston Fossil della TVA, a 65 chilometri da Knoxville (Tennessee): i danni sono stati calcolati in circa 5 milioni di dollari. L’eruzione di fango ha provocato l’inondazione di più di 300 acri della contea rurale di Roane, distruggendo abitazioni ed altre proprietà: la colata conteneva numerosi metalli tossici, come arsenico, tallio, antimonio, cadmio e mercurio, secondo la denuncia di residenti e proprietari.

La Disney punta alla Cina per risollevare i profitti del settore dei villaggi e parchi giochi

 Walt Disney Co. e l’amministrazione di Shanghai hanno avanzato una proposta per la costruzione di un parco giochi a tema nella città cinese, secondo quanto rivelato dalla stessa compagnia statunitense. In tal caso si tratterebbe del secondo parco di questo tipo in Cina: per la sua costruzione è comunque ancora necessaria l’approvazione del governo centrale di Pechino. Il direttore generale della Disney, la quale ha sede a Burbank in California, intende dunque espandere i propri affari nella nazione più popolosa del mondo, dato che i profitti provenienti dai diversi parchi giochi della compagnia  e il settore delle villeggiature vacanza continuano a declinare insieme alla spesa di consumo. Il nuovo parco sarà notevolmente più grande rispetto a quello di Hong Kong, il quale ha spesso subito critiche proprio per le sue dimensioni eccessivamente ridotte.

Analisi Tecnica: indici americani a confronto

 Anche sugli indici americani avanza la possibile troncatura di un ciclo particolarmente importante: la conferma sta avendo luogo, e sarà ancora più attendibile con il superamento della fortissima resistenza posta a 9031.

Per quanto riguarda il prossimo supporto, l’area 8465 dovrebbe permettere il rimbalzo immediato delle quotazioni verso nuovi massimi di periodo, risultando un ottimo punto d’acquisto.
I battleplan del nuovo ciclo andrebbero tarati impostando un’ideale arco temporale di 64 giorni con partenza dal minimo del 21 Novembre.
Sull’indice italiano, il minimo definitivo sarebbe situato al 5 Dicembre, creando una compensazione temporale con il resto del mondo: quest’elemento va’ tenuto sempre a mente e gli indici mondiali vanno confrontati continuamente ad ogni sviluppo per definire possibili riallineamenti. Attualmente non vi è nulla di certo riguardo la tempistica a cui assisteremo, per cui i battleplan rimangono impostati rispettivamente a 64 e 60 giorni per l’indice americano e per quello italiano.
Per continuare con l’analisi sull’indice americano a time frame daily, si rileva una resistenza di basso valore passante per 8795, che se superata proietterà i prezzi verso 9031 prima e nuovi massimi relativi poi, con conseguente conferma del nuovo battleplan a 64 giorni.

Deutsche Bank in difficoltà dopo l’avvio di un nuovo hedge fund da parte di un suo manager

 Boaz Weinstein, manager a capo del settore del credito globale di Deutsche Bank AG, è in procinto di lasciare l’istituto creditizio tedesco, la più grande banca d’investimento di tutta Europa: la decisione è stata motivata dal fatto che l’hedge fund di proprietà di Weinstein sta subendo lo stesso destino degli altri finanziamenti del gruppo, i quali alla fine del 2008 hanno riportato perdite pesanti. Weinstein, che ha lavorato per undici anni alla Deutsche Bank, ha subito perdite per circa un miliardo di dollari a causa dei bond scambiati dopo il fallimento di Lehman Brothers Holdings Inc. dello scorso settembre. Konrad Becker, analista economico presso la società Merck Finck & Co., ha così commentato la notizia:

Deutsche Bank intende ridurre i rischi nei propri affari e questo provvedimento è stato preso in tal senso. Attualmente si assiste a un’insolita tendenza, in quanto sono più gli hedge funds che chiudono rispetto a quelli che vengono aperti.

 

Air France approva l’offerta di acquisto di Alitalia: ora si attende la proposta di Lufthansa

 Il consiglio di amministrazione di Air France-KLM Group ha approvato un’offerta di circa 320 milioni di euro per l’acquisto di Alitalia: l’indiscrezione sembra dunque far sbloccare le trattative relative alla nuova Compagnia Aerea Italiana. La società francese ha sostenuto il piano durante un meeting ed ora sono attesi per il 12 gennaio a Roma i leader di Alitalia, i quali dovranno decidere se prendere in considerazione tale offerta. Air France ha intenzione di acquistare la holding attraverso una partecipazione in CAI; bisogna però sottolineare che anche Deutsche Lufthansa AG è ancora in contatto con Alitalia e, secondo una dichiarazione della portavoce Claudia Lange, la possibilità di fare un’offerta da parte della compagnia tedesca è ancora molto concreta.