I residenti di Knoxville citano in giudizio la Tennessee Valley Authority per la colata di cenere

 La Tennessee Valley Authority, l’ente statunitense di proprietà federale, è stata citata in giudizio dai residenti e dai proprietari terrieri della zona orientale del Tennessee, i quali sono stati colpiti dalla fuoriuscita di cenere di carbone che ha provocato l’accumulo di circa 4,5 miliardi di litri di fanghiglia. L’evento si era verificato lo scorso 22 dicembre nello stabilimento Kingston Fossil della TVA, a 65 chilometri da Knoxville (Tennessee): i danni sono stati calcolati in circa 5 milioni di dollari. L’eruzione di fango ha provocato l’inondazione di più di 300 acri della contea rurale di Roane, distruggendo abitazioni ed altre proprietà: la colata conteneva numerosi metalli tossici, come arsenico, tallio, antimonio, cadmio e mercurio, secondo la denuncia di residenti e proprietari.

La Disney punta alla Cina per risollevare i profitti del settore dei villaggi e parchi giochi

 Walt Disney Co. e l’amministrazione di Shanghai hanno avanzato una proposta per la costruzione di un parco giochi a tema nella città cinese, secondo quanto rivelato dalla stessa compagnia statunitense. In tal caso si tratterebbe del secondo parco di questo tipo in Cina: per la sua costruzione è comunque ancora necessaria l’approvazione del governo centrale di Pechino. Il direttore generale della Disney, la quale ha sede a Burbank in California, intende dunque espandere i propri affari nella nazione più popolosa del mondo, dato che i profitti provenienti dai diversi parchi giochi della compagnia  e il settore delle villeggiature vacanza continuano a declinare insieme alla spesa di consumo. Il nuovo parco sarà notevolmente più grande rispetto a quello di Hong Kong, il quale ha spesso subito critiche proprio per le sue dimensioni eccessivamente ridotte.

Analisi Tecnica: indici americani a confronto

 Anche sugli indici americani avanza la possibile troncatura di un ciclo particolarmente importante: la conferma sta avendo luogo, e sarà ancora più attendibile con il superamento della fortissima resistenza posta a 9031.

Per quanto riguarda il prossimo supporto, l’area 8465 dovrebbe permettere il rimbalzo immediato delle quotazioni verso nuovi massimi di periodo, risultando un ottimo punto d’acquisto.
I battleplan del nuovo ciclo andrebbero tarati impostando un’ideale arco temporale di 64 giorni con partenza dal minimo del 21 Novembre.
Sull’indice italiano, il minimo definitivo sarebbe situato al 5 Dicembre, creando una compensazione temporale con il resto del mondo: quest’elemento va’ tenuto sempre a mente e gli indici mondiali vanno confrontati continuamente ad ogni sviluppo per definire possibili riallineamenti. Attualmente non vi è nulla di certo riguardo la tempistica a cui assisteremo, per cui i battleplan rimangono impostati rispettivamente a 64 e 60 giorni per l’indice americano e per quello italiano.
Per continuare con l’analisi sull’indice americano a time frame daily, si rileva una resistenza di basso valore passante per 8795, che se superata proietterà i prezzi verso 9031 prima e nuovi massimi relativi poi, con conseguente conferma del nuovo battleplan a 64 giorni.

Deutsche Bank in difficoltà dopo l’avvio di un nuovo hedge fund da parte di un suo manager

 Boaz Weinstein, manager a capo del settore del credito globale di Deutsche Bank AG, è in procinto di lasciare l’istituto creditizio tedesco, la più grande banca d’investimento di tutta Europa: la decisione è stata motivata dal fatto che l’hedge fund di proprietà di Weinstein sta subendo lo stesso destino degli altri finanziamenti del gruppo, i quali alla fine del 2008 hanno riportato perdite pesanti. Weinstein, che ha lavorato per undici anni alla Deutsche Bank, ha subito perdite per circa un miliardo di dollari a causa dei bond scambiati dopo il fallimento di Lehman Brothers Holdings Inc. dello scorso settembre. Konrad Becker, analista economico presso la società Merck Finck & Co., ha così commentato la notizia:

Deutsche Bank intende ridurre i rischi nei propri affari e questo provvedimento è stato preso in tal senso. Attualmente si assiste a un’insolita tendenza, in quanto sono più gli hedge funds che chiudono rispetto a quelli che vengono aperti.

 

Air France approva l’offerta di acquisto di Alitalia: ora si attende la proposta di Lufthansa

 Il consiglio di amministrazione di Air France-KLM Group ha approvato un’offerta di circa 320 milioni di euro per l’acquisto di Alitalia: l’indiscrezione sembra dunque far sbloccare le trattative relative alla nuova Compagnia Aerea Italiana. La società francese ha sostenuto il piano durante un meeting ed ora sono attesi per il 12 gennaio a Roma i leader di Alitalia, i quali dovranno decidere se prendere in considerazione tale offerta. Air France ha intenzione di acquistare la holding attraverso una partecipazione in CAI; bisogna però sottolineare che anche Deutsche Lufthansa AG è ancora in contatto con Alitalia e, secondo una dichiarazione della portavoce Claudia Lange, la possibilità di fare un’offerta da parte della compagnia tedesca è ancora molto concreta.

 

La Bank of Korea porta il tasso di interesse al livello più basso di sempre per sostenere l’economia

 La Bank of Korea ha tagliato il suo tasso di interesse di riferimento per il mercato ad un livello record, spiegando che in tale periodo l’economia del paese asiatico sta rallentando in maniera più vistosa di quanto ci si aspettasse: infatti, la domanda interna e le esportazioni sono in una fase critica e, inoltre, i titoli continuano a declinare. Il consiglio di amministrazione dell’istituto creditizio asiatico ha portato il tasso a sette giorni al 2,5% e si tratta già della quinta diminuzione in questo senso dallo scorso ottobre. Lee Seong Tae, governatore della Bank of Korea, ha annunciato che è prevista una contrazione economica nel quarto trimestre del 2009. C’è da precisare che in questa stessa settimana Taiwan e Indonesia hanno provveduto a tagliare i costi dei prestiti, dato che numerose banche centrali dell’Asia si stanno prodigando per dare nuovo vigore alle loro economie fortemente dipendenti dalle esportazioni.

Fiat:a febbraio scatta la cassa integrazione per 2000 impiegati

L’ombra nera della cassa integrazione non risparmia davvero nessuno alla Fiat. Dopo i provvedimenti dei giorni scorsi che hanno interessato gli operai del gruppo, questa volta a subire gli effetti della forte crisi economica che ha colpito i mercati internazionali sono i cosiddetti colletti bianchi. Saranno circa 2 mila gli impiegati, infatti,  che dal prossimo 2 febbraio andranno in cassa integrazione per almeno due settimane. Nello specifico la cassa integrazione interesserà 1200 impiegati Fiat negli Enti centrali e nelle Costruzioni speciali degli stabilimenti di Mirafiori, Volvera e Orbassano ed altri 800 impiegati a Mirafiori e Stura in Powertrain. Come spiegano anche i vertici della Fiat la cassa integrazione per gli impiegati è scattata in quanto la crisi economica ha determinato la chiusura degli impianti di produzione ed il conseguente rallentamento delle attività nel settore amministrativo in cui sono impiegati i dipendenti sospesi.

Advertising online in crescita: sconfiggere la crisi economica investendo in pubblicità

 Tempi di crisi? Non solo, o non sempre. La recessione è realtà, la recessione avanza. Cassa integrazione e disoccupazione aumentano, in Italia. I consumi si arrestano, e i saldi in corso vivono di analisi contrastanti. Insomma, la situazione non è rosea.

Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa, l’organismo associativo costituito dalle principali Aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità, col pessimismo non va d’accordo, anzi.

Nelle prime due settimane di dicembre, Mediaworld ha venduto 20 mila televisori a schermo piatto da 42 pollici. Vuol dire che la gente trascorre più tempo in casa davanti alla tv. Questa è un buona notizia per chi comunica attraverso questo mezzo. Inoltre, nel 2008 gli acquisti su Internet sono raddoppiati. Il regalo di Natale, perciò, si è comprato anche online. E questa è un’ opportunità per quella stampa che fa sinergie con la rete