L’analisi ciclica a scopo di previsione presenta diversi problemi quali la troncatura o l’allungamento temporale dei cicli: capita spesso infatti che le durate degli stessi non siano costanti e ripetitive, ma variabili. Importante è dunque avere strumenti e metodologie in grado di far fronte a questi problemi e consentirci di identificare il prima possibile uno sfasamento per poi riversare la nostra posizione. Attualmente sul future italiano SPMIB (FIB) vi sono stati diversi scompensi temporali all’interno dell’ultimo ciclo di 60 giorni. Dopo un’analisi si può identificare un ciclo di 7 giorni in corso, che per l’esattezza sembra contare 61 ore. Guardando i cicli superiori, si potrebbe pensare che lo stesso (raffigurato nell’immagine sotto) sia in chiusura e debba creare un minimo inferiore almeno sotto i 19100 punti. In realtà vi è una certa forza sul derivato che potrebbe impedire la realizzazione del minimo causa troncamento del ciclo a 60 giorni.
Il 2009 comincia positivamente per i titoli asiatici: sugli scudi il settore energetico
Sono state decisamente positive le prestazioni di questa settimana dei titoli asiatici, guidati in particolare dai produttori di energia e materie prime, dopo la ripresa da parte dei prezzi del petrolio e dei metalli: i governi delle principali nazioni dell’Asia sono già pronti ad adottare tutte le misure volte a potenziare l’economia. Bisogna senz’altro segnalare l’importante rialzo ottenuto da Cnooc Ltd. (+14%), mentre BHP Billiton Ltd., la più grande compagnia mineraria del mondo, ha guadagnato ben 6 punti percentuali, grazie soprattutto agli aumenti nei prezzi dei metalli.
Analisi Tecnica: volumi ancora bassi a Piazza Affari
La situazione continua a dimostrarsi debole sul più importante indice italiano: nonostante la performance positiva in una giornata con volumi bassi e la rottura del
S&P Mib i migliori e i peggiori di giornata: 02-01-2009
S&P Mib itop 10 di giornata:
TENARIS 7,7900 (+7,23%); FIAT 4,8700 (+6,10%); UNICREDIT 1,8500 (+6,02%); A2A 1,3390 (+5,35%); MONDADORI 3,6500 (+4,81%); STMICROELECTRON 4,7675 (+4,44%); ENI 17,4500 (+4,24%); GEOX 4,5500 (+4,24%); ATLANTIA 13,6300 (+4,05%); FONDIARIA – SAI 13,3100 (+3,98%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
PRYSMIAN 10,6400 (-4,14%); LOTTOMATICA 17,5900 (-0,06%); GENERALI 19,4800 (-0,05%); SEAT PG 0,0581 (0,00%); INTESA SANPAOLO 2,5400 (+0,10%); BUZZI UNICEM 11,6000 (+0,17%); L’ESPRESSO 1,1630 (+0,43%); FINMECCANICA 10,9500 (+0,55%); LUXOTTICA GROUP 12,7400 (+0,55%); BANCA POP MI 4,2100 (+0,66%).
La Slovacchia adotta l’euro. Eurolandia a quota 16
Il 2009 inizia all’insegna del cambiamento per la Slovacchia. La repubblica dell’Europa centrale che nel 1993 si staccò dalla Repubblica Ceca, con l’anno nuovo ha, infatti, abbandonato la corona, con un’importante cerimonia tenutasi nella principale piazza di Bratislava che ha visto la partecipazione di circa 100 mila persone, per adottare la moneta unica europea. La Slovacchia, dunque, diventa il sedicesimo paese di Eurolandia. L’aggancio di Bratislava ad Eurolandia è stato possibile grazie anche alle politiche economiche portate avanti dai vari governi che si sono susseguiti: il centro destra promosse numerose riforme che portarono nel 2004 all’adesione all’Unione Europea mentre l’attuale primo ministro socialdemocratico Fico ha deciso tagli al deficit pubblico e potenziamento del welfare state.
Cala la produzione USA a dicembre: sempre più debole il sostegno delle esportazioni
La produzione statunitense ha subito una contrazione al ritmo più sostenuto degli ultimi 30 anni nel mese di dicembre: tale situazione è stata provocata principalmente dalla recessione, la quale si sta diffondendo in misura sempre maggiore all’estero. L’indice di produzione dell’Institute for Supply Management è sceso a quota 35,4, ovvero il livello più basso dal 1980 (nel mese di novembre esso era pari a 36,2). Dopo aver colpito i mercati del credito, il grave crollo dell’occupazione sta ora provocando un consistente rallentamento nella domanda interna, in particolare per quanto riguarda quella relativa alle autovetture (come è noto, infatti, General Motors Co. e Crysler LLC sono sull’orlo del fallimento).
Questo declino continuerà anche nel 2009, soprattutto a causa della difficile condizione in cui si trovano le esportazioni giapponesi ed europee. Secondo Tim Quinlan, analista economico della società Wachovia Corp. di Charlotte (North Carolina):
Qualsiasi piccola domanda domestica ora è completamente sparita e il declino che si sta verificando all’estero sta privando gli Stati Uniti dell’aiuto fornito dalle esportazioni. La produzione continuerà a indebolirsi lungo tutto il corso del 2009.
Analisi Tecnica: future Bund e il nuovo canale
Dopo gli sviluppi sul future Bund quotato all’Eurex è necessaria una revisione dell’analisi con la rilevazione di un nuovo canale di resistenza/supporto.
Come da immagine (che rappresenta il future Bund continuo a barre giornaliere) si nota come sia stato superato il livello naturale posto a 123,99 ed ora i prezzi si stanno consolidando al di sopra di esso. Più tempo staziona sopra il livello, più il supporto diventa decisivo.
Prossimo livello naturale al rialzo è posto a 127,73 quindi non molto distante dai prezzi attuali: il livello probabilmente poteva gia essere raggiunto se non fosse per il nuovo canale verde che ha opposto resistenza sul grafico. Quest’ultimo passa ora per 125,90 e un suo superamento consentirebbe al Bund il raggiungimento dei sopra citati 127,73.
Al contrario, un ritorno al di sotto dei 123,99 favorirebbe la discesa fino a 121,60 prima e 120,50 poi.
Attualmente nonostante il trend sia impostato fortemente al rialzo, le probabilità maggiori sono quelle di un rintracciamento, fino a portare l’RSI verso i 50: nonostante un’operazione short risulterebbe controtendenza, in questo caso l’entità del rintracciamento consentirebbe un’entrata profittevole dal punto di vista del rapporto rischio/guadagno.
Gazprom taglia le scorte di gas all’Ucraina dopo le fallite trattative sui prezzi di esportazione
OAO Gazprom, la maggior azienda di stato della Federazione Russa per quanto riguarda l’esportazione di gas, ha richiesto la ripresa immediata delle trattative relative alla disputa posta in essere con l’Ucraina: quest’ultima aveva infatti visto bloccate le scorte russe di carburante (si tratta della seconda interruzione di questo tipo negli ultimi tre anni). Secondo quanto affermato da Sergei Kupriyanov, portavoce di Gazprom, il prezzo non è stato comunque la questione principale delle negoziazioni che sono state interrotte ieri; sempre facendo riferimento alle affermazioni di Kupriyanov, la delegazione dell’Ucraina non aveva alcun mandato per poter concludere l’accordo.
La grande Crisi: i Subprime ci rovineranno anche il 2009?
Quanto dura una crisi nei mercati? È possibile che si scenda ancora? Oppure è il momento di iniziare a comprare? Se qualcuno avesse una risposta definitiva a queste domande, sarebbe troppo facile investire con successo.
Nel momento particolare in cui ci troviamo, si tende a pensare ad un 2009 sostanzialmente di recupero per gli indici mondiali. Sembra che abbiamo scontato parte della crisi, anche se effettivamente sul piano reale la crisi vera non sembra quasi arrivata, poiché si parla tanto ma il nostro stile di vita continua ad essere più che buono.
Cosa possiamo aspettarci dal 2009? Innanzitutto, l’approccio migliore che possiamo avere è quello di non escludere nessuna possibilità, così da seguire il mercato nelle sue evoluzioni passo-passo.
In secondo luogo, uno studio della storia potrebbe rispondere alla prima domanda: osservando il Dow Jones di lungo periodo, partendo proprio dal 1929, proviamo a misurare l’entità temporale della Grande Depressione: iniziata nel Novembre 1929, da un top di circa 480, si è scesi fino al 1932 creando un bottom intorno a 40 punti indice. Attualmente, dal top assoluto in area 14000 il Dow Jones è sceso a 8600 con bottom a 7500. Senza divagare si nota immediatamente come per quanto catastrofico è stato il 2008, non è lontanamente paragonabile alla crisi degli anni 30 dal punto di vista dei mercati.
Analisi Tecnica: Nasdaq supportato, ma ancora possibile il doppio minimo
L’unico indice a mostrare una vera forza è il Nasdaq: dopo essersi riportato sopra il livello naturale posto a 1510 sente la forza della media
Il 2008 si chiude in negativo per il dollaro nei confronti delle principali valute estere
Il dollaro statunitense ha completato il suo peggior calo annuale nei confronti dello yen: questo declino sottolinea, ancora di più, che l’economia americana sta affrontando una recessione più profonda del previsto. C’è invece da evidenziare come l’euro stia concludendo il suo migliore anno di quotazioni nei confronti della sterlina: una situazione simile si era verificata solamente nel 1999, quando la Bank of England aveva provveduto a praticare tassi di prestito inferiori a quelli della Banca Centrale Europea. Lee Hardman, stratega valutario presso la Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, è stato molto chiaro al riguardo:
I rischi di un dollaro ancora più debole sono forti. La minaccia incombente di un lungo rallentamento dell’economia statunitense e il fatto che la Federal Reserve abbia effettivamente portato i tassi di interesse vicini allo zero faranno sottovalutare ulteriormente il dollaro.
Analisi Tecnica: Crude Oil compresso tra Bollinger e RSI
Il petrolio continua nella sua discesa mostrando una debolezza estrema: il mancato recupero dei 47 dollari gia indicava ulteriori affondi (ora attestati sul minimo a
S&P Mib i migliori e i peggiori di giornata: 30-12-2008
S&P Mib i top 10 di giornata:
PRYSMIAN 11,1000 (+3,74%); UNICREDIT 1,7450 (+3,38%); MONDADORI 3,4825 (+2,80%); ENI 16,7400 (+2,70%); GENERALI 19,4900 (+2,58%); ENEL 4,5225 (+2,55%); ATLANTIA 13,1000 (+2,02%); A2A 1,2710 (+1,76%); FIAT 4,5900 (+1,72%); BULGARI 4,4175 (+1,55%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
SEAT PG 0,0581 (-1,69%); UNIPOL 1,0850 (-1,36%); UBI BANCA 10,2900 (-1,15%); BANCO POPOLARE 4,9500 (-1,10%); MEDIASET 4,0525 (-1,04%); BANCA MPS 1,5260 (-0,97%); SAIPEM 11,8200 (-0,84%); L’ESPRESSO 1,1580 (-0,77%); LUXOTTICA GROUP 12,6700 (-0,63%); MEDIOBANCA 7,2150 (-0,48%).
Nuovo sostegno finanziaro del Tesoro USA per sostenere GM e il prestatore GMAC
Il Tesoro statunitense si è impegnato a stanziare una cifra pari a 6 miliardi di dollari per poter sostenere GMAC LLC, l’unità finanziaria di General Motors Corporation: si stanno dunque moltiplicando gli sforzi del governo americano volti ad evitare la bancarotta della più grande compagnia automobilistica della nazione. Infatti, il Tesoro provvederà ad acquistare una partecipazione del valore di 5 miliardi di dollari in GMAC: l’altro miliardo di dollari verrà invece rilasciato come prestito a GM, affinchè la società possa contribuire concretamente alla riorganizzazione del suo prestatore. Tale prestito si aggiunge, tra l’altro, ai 13,4 miliardi di dollari rilasciati nello scorso mese di novembre dal Tesoro in favore di GM e Chrysler LLC.
Il capitale “fresco” dovrebbe permettere a GMAC di essere in grado di finanziare i prestiti nei confronti delle principali società automobilistiche e di fornire, inoltre, un importante sostegno al salvataggio di GM. C’è da sottolineare, infatti, che le vendite di autovetture sono già scese di 22 punti percentuali quest’anno nel mercato statunitense, anche perchè GMAC si è spesso trovata priva del denaro necessario per i suoi prestiti ed è riuscita a rendersi garante di un finanziamento solamente nei confronti dei migliori creditori.