Multa record a Saint-Gobain e Asahi per cartelli non autorizzati sul vetro

 Cie. de Saint-Gobain SA, unità della società belga Soliver e Asahi Glass Co., facente parte della compagnia giapponese Nippon Sheet Glass Co., sono state condannate dall’Unione Europea a pagare una multa di ben 1,38 miliardi di euro a seguito di alcuni reclami secondo cui le due compagnie avrebbero fissato il prezzo dei vetri per autovetture. Saint-Gobain, la più grande azienda vetraria del mondo, ha subito la condanna al pagamento di 896 milioni di euro, la maggiore sanzione che sia mai stata inflitta a una società secondo quanto affermato dalla Commissione Europea.

 

Invece, Asahi Glass ha dovuto pagare la somma di 113,5 milioni di euro: il resto della multa è stato pagato da un’altra unità della Nippon, Pilkington (370 milioni di euro) e da Soliver (4,4 milioni di euro). Le sanzioni pecuniarie hanno raggiunto dei livelli così alti dato che le compagnie condannate sono recidive. Infatti, quasi un anno fa, Saint-Gobain, Pilkington e altre due società concorrenti furono condannate a una multa di 487 milioni di euro per aver partecipato a un cartello separato al fine di selezionare i prezzi del vetro utilizzato nell’industria delle costruzioni.

Vendite al dettaglio: Cina, USA e Regno Unito a confronto

 I dati sulle vendite al dettaglio fanno capire ancora una volta quale sia l’impatto della crisi finanziaria sulla crescita delle economie dei vari paesi e come si stiano spostando gli equilibri a livello mondiale. E’ interessante comparare la situazione di Cina, USA e Regno Unito: tre economie diverse che stanno reagendo in modo diverso alle difficoltà di questi periodi. Sono stati pubblicati oggi i dati relativi alle vendite al dettaglio in Cina per il mese di ottobre: +22%. Se poi si considera anche il +23,2% di settembre capiamo che la crescita economica in Cina si stia velocemente trasformando in un aumento dei consumi, cosa che rende il mercato cinese estremamente promettente per il futuro anche se stanno arrivando i primi segnali di rallentamento.

Arriva Bnl AdottAMI il prestito a tasso fisso per chi vuole adottare

Oggi, in un periodo di piena crisi finanziaria in cui non si fa altro che parlare di piani di salvataggio e aiuti di Stato, scegliamo di trattare un argomento che ha a che fare si con la finanza ma ancora di più con i sentimenti. Ci occupiamo, infatti, di un aiuto finanziario destinato a chi decide di adottare un figlio. Si tratta di un prestito finalizzato proposto da Bnl (Gruppo Bnp Paribas) pensato per andare incontro alle famiglie  che intendono avviare un percorso di adozione internazionale in quanto adottare un figlio, si sa, comporta un enorme impegno economico che va dai 7 mila ai 25 mila euro. Il finanziamento della Bnl, lanciato in collaborazione con l’Associazione Amici dei bambini (AiBi, www.aibi.it), si chiama Bnl AdottAMI e rientra nelle attività di responsabilità sociale del gruppo.

Analisi Tecnica: segnali critici per il breve periodo sulle piazze italiane

 Seduta nera per gli indici mondiali, ed in particolare per il nostro SPMIB che anticipa il ribasso delle altre piazze innescando furiose vendite fin dall’apertura delle contrattazioni. Trend definito perfettamente in intraday, con una serie di candele rosse sia sul time frame 15 minuti sia sul time frame orario; il risultato sul grafico daily è una lunga candela rossa senza lower shadow, quindi classificabile come marubozu di continuazione del trend ribassista, salvo la comparsa nella giorata odierna di un forte pattern di candlestick.
Rotto anche il livello a 21520 il quadro grafico diventa critico per il breve periodo: se non vi sarà un forte recupero immediato saremo costretti a tornare sui minimi di periodo (coincidenti con i minimi annuali), a testare la parte bassa del canale ribassista blu disegnato sul grafico. L’unica resistenza forte che ci separa da quest’ultimo target è la statica rossa di lungo periodo posta a 20346, gia più volte rotta e recuperata in entrambe le direzioni.

Fed approva American Express come banca commerciale per riassestare perdite

 American Express Co. ha ottenuto il consenso della Federal Reserve per diventare una banca commerciale: in tal modo la società statunitense potrà accedere ai fondi governativi, un particolare non indifferente in un periodo in cui sono molto alti i rischi per il settore delle carte di credito. La Fed ha rinunciato a un periodo di attesa di trenta giorni riguardo a tale richiesta a causa delle circostanze inusuali che stanno influenzando i mercati finanziari. Il portavoce della Fed, Ben Bernanke, ed i suoi colleghi hanno approvato il piano all’unanimità.

 

Con i rischi crescenti nel tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, ottobre è stato il primo mese dal 1993 in cui le compagnie di carte di credito non sono riuscite nell’intento di vendere i bond sostenuti dai pagamenti dei clienti. American Express ha fatto sapere lo scorso mese che i detentori di carte di credito non sono stati in grado di ripagare i prestiti nel terzo trimestre a un tasso almeno doppio rispetto al 2007. Frederic Dickson, stratega di mercato per la D.A. Davidson di Lake Oswego (Oregon), si è così espresso:

Quell’impresa si è completamente inaridita. Se fossi un azionista, non mi invierebbe un messaggio così incoerente.

Per Noble le commodities torneranno a salire. Il mercato tuttavia resta in preda alla paura

 Per Noble Group Ltd le commodities torneranno a salire. La società con sede a Singapore e attiva nel settore delle materie prime ha presentato oggi i risultati economici relativi al terzo trimestre: utile netto  di 148 milioni di euro in salita dai 61 milioni dell’anno scorso; ricavi che balzano del 66% a quota 9,4 miliardi. Richard Elman, amministratore delegato del gruppo si è espresso con ottimismo intorno alle prospettive di redditività, dichiarando che il calo delle commodities è solo temporaneo e che i prezzi potrebbero tornare a salire grazie agli interventi dei governi per rilanciare la crescita economica.

“Quello che vedo è un punto di minimo. Non sarei sorpreso se vedessi i prezzi decollare ancora nei prossimi 12/18 mesi. […] Molti paesi agiranno con rinnovato vigore per revitalizzare le proprie economie. I cinesi stanno mettendo un sacco di soldi nelle infrastrutture.”

Anche il Santander a sorpresa delibera un aumento di capitale

 Ha destato un pò di impressione la decisione del Banco di Santander di varare un maxiaumento di capitale da 7,2 miliardi di euro. Nell’ambito dell’operazione di rafforzamento del capitale verrà emessa al prezzo di 4,5 euro un’azione ogni quattro esistenti pari all’emissione di 1,6 milioni di nuove azioni. L’aumento di capitale è garantito: una nota spiega che agli attuali azionisti spetta un diritto di opzione; inoltre, sia questi ultimi che gli investitori che compreranno i diritti sul mercato possono richiedere di sottoscrivere altre azioni in aggiunta a quelle che gli spetterebbero sulla base dei diritti di cui dispongono. Se le richieste per ulteriori azioni non sono sufficienti a coprire l’aumento di capitale, le azioni restanti potranno infine essere allocate in maniera discrezionale agli investitori. Questa notizia non è affatto piaciuta alla Borsa dove il titolo ha perso ieri quasi il 5% ed oggi è in calo di quasi il 6%.

Petrobras passa da principale investitrice petrolifera a peggior compagnia del settore: il prezzo del petrolio non aiuta la società brasiliana

 Petroleo Brasileiro SA, la società investitrice preferita tra le principali compagnie petrolifere mondiali in questa prima metà del 2008, è ora invece passata a rivestire il ruolo di peggiore compagnia del settore a causa delle pesanti perdite. Petrobras ha infatti fatto rilevare le performance più negative tra le dieci più importanti compagnie petrolifere pubbliche sin dal mese di maggio. Il titolo della compagnia brasiliana ha perso ben il 53% del suo valore, a causa della brusca caduta dei prezzi dell’energia e della grave crisi finanziaria che hanno bloccato o reso vani gli sforzi volti allo sfruttamento della più grande piattaforma scoperta negli ultimi trenta anni nel continente americano.

 

Il trend dei profitti rallenterà inesorabilmente dall’80% nel terzo trimestre del 2008 ai miseri 6,2 punti percentuali del prossimo anno, secondo alcune previsioni. Gianna Bern, presidente della Brookshire Advisory & Research Inc. di Flossmoor (Illinois), si è così espressa al riguardo:

Il calo nei prezzi del petrolo le attuali crisi finanziarie andranno ad intaccare in buona parte Petrobras. L’esplorazione sottomarina a costi molto alti, con un alto rischio e un petrolio a 60 o 70 dollari saranno lo stimolo a una rivalutazione delle loro priorità di sviluppo.