Def, Bankitalia: far scendere il debito è un obbligo

Bankitalia è perentoria: è necessario far scendere il debito pubblico e tagliare le spese ma senza toccare le pensioni. E mentre le audizioni del parlamento sulla manovra son già iniziate, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan deve iniziare ad illustrare la Legge di Bilancio 2018.

Lo stesso ha consegnato alle commissioni Bilancio un documento contenente le copertura della manovra e sembra che le stesse arriveranno non solo dagli spazi di deficit ma anche da 3,5 miliardi di tagli di spesa tra i quali figura il miliardo l’anno a carico dei ministeri grazie alla nuova spending review e da 5,1 miliardi provenienti da nuove entrate che saranno frutto della riduzione dell’evasione di alcune imposte.

Questi tagli saranno chiamati ad avere un impatto positivo sul tasso di crescita del Pil per almeno “0,3 punti percentuali in ciascuno degli anni 2018 e 2019“. Le tabelle allegate al documento mostrano come vi sia l’idea di stanziare almeno 600 milioni per la coesione sociale compreso il reddito di inclusione e gli incentivi nei confronti delle assunzioni a tempo indeterminato. Bankitalia, come anticipato, nel frattempo non si censura affatto nell’elencare di cosa l’Italia ha bisogno dal punto di vista economico:

La politica di bilancio si deve muovere lungo un “sentiero stretto” tra l’esigenza di non soffocare la ripresa congiunturale e l’imperativo di ridurre il debito. Tuttavia, in questo momento il sentiero pur sempre arduo, è un po’ meno angusto che in passato, grazie alle favorevoli condizioni della congiuntura e dei mercati. Le proiezioni che abbiamo pubblicato nel Bollettino economico in luglio prefigurano una crescita del Pil dell’1,4 per cento nel 2017 e di poco meno nei due anni successivi. Le informazioni resesi disponibili nelle ultime settimane suggeriscono che il risultato per l’anno in corso potrebbe anche essere leggermente migliore. [E per ciò che concerne le pensioni] ogni arretramento esporrebbe il comparto e quindi la finanza pubblica in generale a rischi di sostenibilità.

La politica riuscirà a vincere la sfida contro se stessa in questo caso?