Piano casa: il governo rilancia l’edilizia popolare

È quasi pronto il progetto del governo per rilanciare l’edilizia popolare.

Se ci saranno fasce deboli della popolazione che devono essere aiutate, il governo lo farà. Il premier Silvio Berlusconi annuncia che il piano casa del governo per rilanciare l’edilizia popolare sarà definito entro l’estate.

Il piano? Centomila alloggi da assegnare alle famiglie in difficoltà. Il decreto legge che fissa i criteri-guida è pronto al 90 per cento, mancano soltanto piccoli dettagli, ed entro l’estate potrà essere varato. Gli appartamenti saranno affittati alle fasce più deboli della popolazione ad un canone compreso tra i 250 ed i 350 euro, a seconda della metratura che varierà da 40 a 60 metri quadrati. I primi a poter usufruire dell’offerta saranno i nuclei familiari a basso reddito, le giovani coppie, gli anziani, gli studenti e le famiglie straniere in regola con lavoro e permessi di soggiorno. Il decreto che fissa le linee principali dell’operazione prevede inoltre la costituzione di particolari fondi immobiliari che saranno legati in un sistema integrato fra pubblico e privato, agevolazioni (anche amministrative) in favore di cooperative edilizie ad hoc.


Nel sostegno alle fasce più deboli della popolazione, che il presidente del Consiglio giudica prioritario, rientra quindi questo piano casa annunciato già in campagna elettorale. Ieri pomeriggio, in Giappone per il G8 il premier ha affermato:

Il governo sta lavorando al piano casa che è quasi pronto e presto potremo annunciarlo. Difficile importare in Italia il sistema residenziale giapponese, ma su alcune cose dovremmo prendere esempio. Uso delle tecnologie e tempi di lavoro, sono decisivi del modello nipponico.

La capitale del Giappone, città funzionale e pulitissima, ha fortemente impressionato il Cavaliere che, nei due giorni di permanenza, ha visitato i principali capolavori urbanistici di una metropoli che continua a svilupparsi in verticale.

1 commento su “Piano casa: il governo rilancia l’edilizia popolare”

  1. Era ora ,si puo’ pensare anche ai leasing pubblici con ammoratmento dei capitali pagati con i fitti;al termine del periodo di leasing gli alloggi vengono riscattati a costo zero dallo satato e poi da questo venduti con incaramento di capitali da impiegare in altri settori.
    La cosa importante e’ che se li costruisce lo stato ,in qualita’ di proprietario deve provvedere alla manutenzione straordinaria che non e’ poca cosa invece col sistema prima riportato ne e’ escluso.
    Per il project-financing non e’ percorribile per i tempi e’ da preferire la concessione di costruzione e gestione.
    E’ preferibile il leasing per la gara di societa’ di capitali non di costruttori.

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