Visco (Bankitalia) certifica la recessione italiana

 Un anno difficile e contrassegnato da una profonda recessione: è questa la visione che ha il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in merito al 2012, una constatazione che è stata resa nota nel corso del convegno organizzato da Assiom Forex. Questo vuol dire che le banche e il paese dovranno affrontare sfide di non poco conto, cercando in tutti i modi di allocare il credito, gestendolo in maniera sana e prudente. Le previsioni di Palazzo Koch per l’anno attualmente in corso non sono molto incoraggianti, lo stesso Visco ha messo in luce un calo del prodotto interno lordo pari a 1,5 punti percentuali (due mesi fa l’Ocse si era limitata a un -0,4%).
PREVISIONE PIL ITALIA IN DISCESA SECONDO L’OCSE
Se si confrontano le stime in questione con quelle del 2007, l’ultimo anno tranquillo prima dello scoppio delle varie crisi economiche internazionali, ci si può accorgere che lo stesso Pil è diminuito di ben cinque punti percentuali, mentre il reddito disponibile pro capite ne ha persi addirittura sette, senza dimenticare il crollo della produzione industriale. Bankitalia ha comunque riconosciuto i progressi della politica economica nazionale, in particolare quelli compiuti nell’ambito del sistema delle pensioni; ora si attendono gli stessi miglioramenti da altri settori, in primis quello del contrasto all’evasione fiscale e della liberalizzazione dei servizi. L’invito di Visco è dunque quello di puntare sulla crescita economica, la quale dovrebbe agevolare e non poco l’aggiustamento dei conti pubblici, nonostante i tassi di interesse non siano di aiuto in questo momento.

BANKITALIA: VISCO CHIEDE INTERVENTO PER GIOVANI

È stata poi ribadita la solidità degli istituti di credito del nostro paese, una forza che comunque risente della penalizzazione relativa alle tensioni vissute dal debito pubblico interno. Infine, un plauso è andato alla Banca Centrale Europea, la quale ha fornito la liquidità necessaria alle stesse banche italiane, prevenendo in tal modo il rischio di forti difficoltà per quel che concerne la raccolta sui mercati internazionali.

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