Tasse sul risparmio degli italiani +50% nel 2013

Sul fronte della tassazione il nuovo anno seguirà più o meno lo stesso copione di quello precedente. Purtroppo gli italiani dovranno fare i conti con una nuova stangata, che in totale dovrebbe impattare negativamente sul bilancio familiare con un maggiore aggravio stimato intorno a 1.500 euro secondo Federconsumatori e Adusbef. Tra le nuove tasse e imposte decise dal governo ci sono anche quelle sul risparmio, che negli ultimi 2-3 anni si è sempre più assottigliato per le famiglie italiane. Dal 1° gennaio 2013 scatta la nuova stangata sul risparmio personale.

L’imposta di bollo sui conti deposito e buoni postali (cartacei e dematerializzati) segnerà un aumento del 50%, in quanto quella che è stata soprannominata la “mini-patrimoniale” vedrà l’aliquota crescere allo 0,15% dallo 0,1%. In realtà non è una novità per gli italiani, visto che il nuovo provvedimento era stato inserito più di un anno fa nel decreto Salva-Italia del nuovo esecutivo tecnico guidato dall’ormai ex premier Mario Monti. Purtroppo la nuova aliquota avrà un pesante impatto sui rendimenti dei conti deposito.

Per il 2013 è stata anche abolito il tetto massimo dei 1.200 euro, che metteva al riparo le giacenze particolarmente elevate. L’importo minimo da pagare, invece, resta invariato a 34,2 euro. Nel 2011 era l’importo fisso per ogni tipologia di giacenza, nel 2012 invece si era passati da un minimo di 34,2 euro a un massimo di 1.200 euro. Ora ogni tetto è stato eliminato. Bisogna, però, ricordarsi che i fondi pensione non rientrano in questa tassazione e lo stesso vale per i buoni fruttiferi postali con rimborso inferiore ai 5mila euro.

La tassazione sul risparmio non finisce qui. Oltre all’aumento dell’imposta di bollo bisognerà fare i conti con la nuova Tobin tax, che prenderà il via il prossimo 1° marzo sulle azioni e il 1° luglio sui derivati. L’aliquota per i mercati regolamentati sarà dello 0,12% (dal 2014 scenderà allo 0,1%), mentre per i mercati non regolamentati (Otc, over-the-counter) sarà dello 0,22% (dal 2014 scenderà allo 0,2%).

L’imposta colpisce il soggetto in favore del quale avviene il trasferimento. Esente la finanza etica e le azioni con market cap media inferiore ai 500 milioni di euro a novembre 2012. Per i derivati l’imposta è fissa e sarà calcolata secondo il prodotto e il valore nozionale del contratto (massimo 200 euro). La Tobin tax colpisce anche gli high frequency trading, ovvero il trading speculativo ad alta frequenza: l’aliquota è pari allo 0,02%. Esenti poi forex, titoli di stato e commodity.

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