L’Irlanda programma un’austerity da 12,4 miliardi di euro

 Si parla moltissimo di Grecia in questi giorni, dimenticando un altro membro dell’eurozona che non se la passa certo meglio: si tratta dell’Irlanda, paese che ha programmato delle misure di austerity da ben 12,4 miliardi di euro relative ai prossimi quattro anni, insieme a un programma fiscale che possa ridurre in maniera adeguata il deficit e isolare Dublino dal contagio ellenico. Il Medium-Term Fiscal Statement del ministro delle Finanze Michael Noonan ha dei termini ben precisi dal punto di vista temporale, visto che include un aggiustamento del debito nel 2012 per un importo totale di 3,8 miliardi, oltre a un taglio delle previsioni di crescita sempre per il prossimo anno che sarà compreso tra l’1,6 e il 2,5%.

Irlanda: il premier Kenny intravede l’uscita dal tunnel

 Il premier Enda Kenny ne è sicuro, l’Irlanda aspira a diventare la prima nazione capace di uscire dal proprio programma di salvataggio economico: l’intenzione del governo di Dublino, sono sempre parole del primo ministro, è quella di vendere ulteriore debito anche nel corso del 2012, in modo da tornare sul mercato nel più breve tempo possibile. L’attesa più snervante, comunque, andrà a riguardare le nuove valutazioni delle agenzie di rating, i cui giudizi confermeranno se questa uscita dal tunnel sarà stata completa. Diversamente da altri paesi come Grecia e Portogallo, la nazione nordeuropea sta cercando di mostrare come si può risolvere una situazione complicata e ritenuta senza alcuna via di scampo.

Crisi del debito: Moody’s infierisce sull’Irlanda

 Il 2011 è l’anno della crisi dei debiti sovrani, indubbiamente, così come è l’anno delle Agenzie di rating, protagoniste con i loro giudizi nel bene e nel male. E così, mentre il Governo italiano sembra pronto a stringere i tempi sulla manovra, per approvarla in Parlamento in tempi brevissimi, nel frattempo Moody’s è tornata a “squillare” declassando il rating sul debito dell’Irlanda a “junk”, ovverosia a livello di titoli spazzatura.

Irlanda: il ministro Bruton allontana i paragoni con la Grecia

 L’Irlanda sta approntando tutte le misure di austerity possibili e non si trova affatto nella stessa posizione della Grecia: le parole del ministro irlandese del Lavoro, Richard Bruton, sono chiare e accorate, l’intento è quello di dimostrare che Dublino non ha alcun bisogno di un nuovo pacchetto di stimoli economici. Lo stesso Bruton ha ribadito come il default governativo debba essere considerato una “opzione nucleare”, una minaccia troppo grande per i clienti delle banche e per gli investitori del paese nordeuropeo.