Stm target alzato da Ubs a 6,3€

 L’uscita dalla joint-venture St-Ericsson rappresenta un punto di svolta per il futuro di STMicroelectronics secondo Ubs, che ha così deciso di aumentare il target price delle azioni del colosso italo-francese dei chip a 6,3 euro dalla precedente valutazione di 5,2 euro. La banca d’affari svizzera ha poi confermato la propria raccomandazione sul titolo Stm a “neutral”. La reazione del titolo alla borsa di Milano è molto positiva: dopo cinque ore di contrattazioni a Piazza Affari le azioni Stm segnano un rialzo del 3,36% a 6,605 euro.

Stm quota jv svalutata da Ericsson per 924 milioni

 Il titolo STMicroelectronics sta evidenziando un andamento negativo questa mattina a Piazza Affari, in linea con il sentiment di giornata che sta spingendo gli investitori a monetizzare i guadagni accumulati negli ultimi giorni di rialzi in borsa. Male anche Stm, che perde l’1,3% a 5,305 euro, dopo essere sceso nell’intraday fino a 5,205 euro. A pesare sull’andamento del titolo in borsa è una notizia relativa alla joint venture St-Ericsson. Il colosso svedese ha annunciato che non acquisterà la piena maggioranza nella joint venture paritetica con Stm.

Saras joint venture con la russa Rosneft

La società petrolifera milanese Saras, controllata dalla famiglia Moratti, e il colosso russo Rosneft hanno sottoscritto a Monaco una lettera di intenti per la costituzione di una joint venture paritetica per la commercializzazione e la lavorazione di petrolio greggio e per vendere prodotti petroliferi. In realtà la notizia era attesa ormai da un po’ di tempo, visto che il 17 settembre scorso Igor Sechin, presidente della società russa, e Gian Marco Moratti, presidente della società italiana, avevano già gettato le basi per una collaborazione tra le due aziende.

Jaguar Land Rover-Chery: indiscrezioni su una joint venture

 Jaguar Land Rover, una delle principali unità automobilistiche che fanno capo al gruppo indiano Tata Motors Limited, è giunta ormai alla fase più avanzata delle proprie trattative con la compagnia cinese Chery Automobile: in pratica, la società britannica è intenzionata a porre in essere una joint venture produttiva e industriale in territorio cinese, una indiscrezione che, senza citare alcuna fonte, è stata riportata ieri dal Sunday Times. In pratica, le due parti in questione sarebbero coinvolte nel perfezionamento degli ultimi dettagli del regolamento, in modo da capire quali saranno i reali termini della partnership e nella speranza di annunciare al più presto che l’accordo è stato raggiunto: le aspirazioni maggiori sono rivolte alla fine del prossimo mese di aprile, dunque manca davvero pochissimo all’ufficialità.

Sony ed Ericsson, la joint venture è al capolinea?

 Sony Corporation ha trovato l’accordo definitivo per l’acquisizione della quota del 50% di Ericsson Ab: il riferimento non può che andare alla celebre joint venture creata dieci anni fa dalle due compagnie in ambito telefonico, con l’obiettivo, in questa occasione, di integrare il business degli smartphone con nuove offerte. Il colosso svedese potrà così ottenere ben 1,05 miliardi di euro in denaro cash per le proprie azioni nella Sony Ericsson Mobile Communications Ab, come annunciato nelle ultime ore dalla compagnia di Stoccolma.

Müller-PepsiCo, nuova joint venture nell’alimentare

 Yogurt e cola non sono certo due ingredienti che si sposano bene dal punto di vista culinario, ma sono perfetti per la nuova ricetta finanziaria del comparto alimentare: in effetti, il colosso americano PepsiCo, celebre per le sue bibite e gli snack, è molto vicino al perfezionamento di una joint venture con il tedesco Theo Müller Group. L’intento di una operazione simile si riferisce soprattutto alla compagnia statunitense, la quale intende far breccia nel business degli yogurt, fortemente in crescita. L’indiscrezione proviene direttamente da uno dei giornali finanziari più prestigiosi, il Wall Street Journal.

Nuovi possibili acquirenti per Yahoo: Kkr e Blackstone

 La lunga fila di “corteggiatori” di Yahoo si amplia ulteriormente: gli ultimi due in ordine temporale sono Kkr & Company e Blackstone Group, società che vengano considerate tra le papabili per il rilevamento del celebre colosso americano. In realtà, volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che esse faranno parte con tutta probabilità di un consorzio volto a garantire i finanziamenti necessari, anche se una offerta vera e propria non è ancora stata formalizzata. Come è noto, da ormai un mese il celebre motore di ricerca sta rivedendo in maniera strategica le proprie opzioni, operazione che è cominciata in coincidenza con il licenziamento dell’ad Carol Bartz. Quest’ultima gestione è caratterizzata da strenue lotte per scongiurare i declini delle vendite o competere con l’acerrima rivale Google, ora invece si dovrà cooperare con i cinesi di Alibaba Group.

Sony, Toshiba e Hitachi: la grande fusione del business Lcd

 I tre colossi giapponesi della tecnologia hanno deciso di unire le loro forze: ci stiamo riferendo a Sony Corporation, Toshiba Corporation e Hitachi Limited sono riuscite a trovare un accordo di base per quel che riguarda la fusione dei loro rispettivi business, in modo da creare il più grande produttore al mondo di schermi da utilizzare per i telefoni mobili e le fotocamere. Gli intenti sono dunque chiari, la crisi del settore viene affrontata insieme e si nutre la speranza di ottenere a breve dei risultati positivi, incrementando in maniera positiva le vendite. Si conosce già qualche dettaglio a tal proposito.

Nokia Siemens Networks: momento difficile

 Nokia e Siemens continuano a pensare alla ristrutturazione di Nokia Siemens Networks, la joint venture tra la società tedesca, la Siemens appunto, ed il colosso finlandese dei telefonini Nokia. In particolare, le due società stanno da un po’ sondando il terreno per l’ingresso di nuovi soci nel capitale della joint venture; si tratterebbe in particolare, non della cessione di quote di minoranza, ma di una quasi vendita visto che a quanto pare l’intenzione è quella di cedere oltre il 50% del capitale.