Prezzo del petrolio a 250 dollari con il blocco all’Iran

 Si accende il dibattito secondo cui l’Iran potrebbe aver pianificato e avviato sperimentazioni per un ordigno nucleare. A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) sui programmi nucleari di Teheran, arrivano prontamente le reazioni soprattutto da parte di Stati Uniti e Israele, che non escludono anche un possibile attacco militare verso l’Iran. Il Paese però respinge la veridicità del rapporto dell’AIEA, sottolineando l’imparzialità dell’Agenzia e accusando il documento di essere “squilibrato, non professionale e politicamente motivato”. Mahmud Ahmadinejad, parlando alla tv di Stato, ha voluto sottolineare che l’Iran non ha assolutamente bisogno di un ordigno nucleare e che la loro battaglia non sarebbe fatta di bombe o missili, ma con un mezzo forse meno pericoloso, ma ugualmente sconvolgente: il petrolio.

Prezzi record per il gasolio

 Continua la salita del prezzo del gasolio, il costo  medio praticato della benzina oscilla tra l’1,614 euro/l degli impianti Eni all’1,634 di quelli Tamoil, il diesel invece parte dall’1,557 euro/l di Esso all’1,566 di IP al meno costoso prezzo delle no-logo a 1,465. Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,716 euro/l di Eni e lo 0,731 di Shell e Tamoil, le no-logo invece praticano prezzi oari a 0,712.

A destare preoccupazione non sono solo le ricadute dirette dei sulle tasche degli automobilisti, ma anche e soprattutto le ricadute indirette – sottolineano in una nota congiunta di Federconsumatori e Adusbef -. Il gasolio è il carburante maggiormente utilizzato per il trasporto delle merci.

Prezzo del petrolio in caduta, ma la domanda crescerà

 Il peggioramento delle condizioni di mercato e il deterioramento delle prospettive sull’economia dell’eurozona ha investito anche il mercato del petrolio che risente di questo clima di incertezza. I contratti a termine hanno registrato una riduzione dell’1,3%. Nonostante le ultime notizie la domanda mondiale di petrolio, secondo le ultime aspettative, dovrebbe continuare a crescere, del 14% entro il 2035,  soprattutto in relazione alla domanda dei paesi emergenti come la Cina, che é divenuta una delle nazioni tra le più grandi consumatrici di petrolio. Il prezzo dovrebbe balzare fino a 120 dollari al barile, secondo un’indagine dell’Aie (Agenzia Internazionale dell’Energia), nel cui rapporto annuale ha sottolineato che la domanda di petrolio raggiungerà i 99 milioni di barili al giorno (mbj) nel 2035.

Commodities: Corn Soybean e Wheat virano al ribasso

 L’andamento delle commodities principali è più o meno sempre orientato nella stessa direzione anche se l’entità dei movimenti cambia notevolmente, tanto che vengono a disegnarsi divergenze evidenti sugli swing di massimo e minimo.

La corrispondenza temporale è però rispettata e l’analisi grafica delinea i livelli di interesse per il prossimo futuro;  il future sul Corn ha disegnato un massimo inferiore a quello di Giugno scorso prima di scendere sotto a quota 650 punti. Nell’immediato proprio questa statica diventa resistenza da superare in close daily per innescare il recupero verso il top di Agosto, mentre la perdita di 600 invertirà le aspettative allineando il prezzo del Corn agli altri 2 futures.

Affitti Italia i più cari d’Europa

 Se acquistare una casa é divenuto difficile, affittarla non é certo una soluzione più fattibile. Purtroppo il costo degli affitti continua a salire e a farne lo spese sono soprattutto i giovani. Un’indagine del Censis sottolinea come il mercato immobiliare rischi l’esaurimento. Le famiglie più giovani sono quelle più vulnerabili sotto il profilo abitativo, sono costrette a pagare affitti sempre più cari e nel migliore dei casi utilizzano appartamenti dei genitori o convivono con essi. Circa l’80% delle famiglie vive in una casa di proprieta’, ma il 20% é composto per la maggior parte da giovani, non bisogna quindi prescindere dai bisogni abitativi delle nuove generazioni.

Pieno di benzina torna a livelli record

 Mentre il prezzo del petrolio resta stabile sotto i 90 dollari al barile, il pieno di benzina continua la sua ascesa e torna a livelli record con l’allineamento al rialzo effettuato nei giorni scorsi dai gestori. Per quanto riguarda la benzina abbiamo raggiunto i 1,62 euro al litro, mentre il diesel é al si sotto della soglia di 1,5 euro litro. Come sempre in Italia sul prezzo della benzina incidono le tasse, che sono più alte rispetto al resto dell’Europa: il differenziale tra il prezzo della benzina in Italia e nel resto dell’Unione europea è pari a 59 centesimi di euro. Ha modificato i prezzi Eni con un rincaro di 1 centesimo sui costi raccomandati di benzina e diesel. Lo stesso vale per Tamoil, che ha aumentato il prezzo di 1 centesimo, mentre Q8 è intervenuta in entrambi i casi con +0,5 centesimi. Salgono di conseguenza i prezzi praticati sul territorio con il diesel tornato, nella media nazionale, oltre gli 1,5 euro/litro.

Prezzo petrolio in discesa, benzina stabile

 Quando il prezzo del petrolio sale, le correzioni verso l’alto dei prezzi del carburante sono pressoché immediate, ma quando il barile di greggio vede il prezzo abbassarsi, la riduzione del costo di benzina e gasolio è molto lenta a recepire queste modifiche. Si tratta di un problema che ha animato parecchie discussioni, ma in questi giorni, con la crisi economica che imperversa e le possibili soluzioni ancora al vaglio, la situazione è diversa e intervengono le associazioni dei consumatori.

Record prezzo oro a causa della crisi

 Il tasso di volatilità dei mercati finanziari internazionali e le paure di recessione fanno dell’oro uno dei beni rifugio per eccellenza, tanto da spingerne gli acquisti e il prezzo a livelli record. Il metallo sfiora in questi giorni per la prima volta oltre i 1.850 dollari l’oncia. Al suo apice, il costo un’oncia (l’equivalente di circa 30 grammi) di oro e’ arrivato a 1.852,75 dollari. Durante la scorsa settimana il prezzo dell’oro ha così guadagnato quasi il sei per cento. Sono ormai molti gli analisti che credono in un aumento del metallo giallo sino ai 2.000 dollari l’oncia. Sempre più ricercato dagli investitori per la sua natura di bene rifugio alla luce dello spauracchio di una nuova recessione dell’economia mondiale a cui si aggiungono le recenti perfomance negative del debito Usa e europeo. L’oro sta diventando l’investimento più appetibile del momento, la Banca centrale venezuelana conscia di questa situazione ha deciso di rimpatriare 11 mld di dollari di riserve auree custodite da alcuni Paesi sviluppati, con l’idea  di nazionalizzare la produzione aurea.

Analisi fondamentale: storia e prospettive di un’azienda (parte seconda)

Molti elementi fondamentali vengono dai dati dei bilanci aziendali (ricordiamo che il bilancio è composto da stato patrimoniale, che indica crediti e debiti dell’azienda oltre al suo patrimonio, dal conto economico che indica costi, ricavi e utile d’esercizio ed infine la nota integrativa). É molto importante paragonare i dati del bilancio di un’azienda con quelli degli anni precedenti e delle altre società operanti nello stesso settore per capire se una situazione positiva o negativa si protrae o meno nel tempo o è solo una situazione temporanea e raffrontare le posizioni delle varie aziende per poter effettuare la migliore scelta. Tagli indici non sono altro che rapporti ossia semplici divisioni tra due dati di bilancio. Ecco gli indici più importanti: