Unipol bilancio 2012

 Unipol ha chiuso il 2012 con risultati in grado di superare le stime del piano industriale, con il top management che ha così potuto proporre un dividendo pari a 0,15 euro per azioni. L’utile netto consolidato di 241 milioni di euro – a fronte di una perdita di 93 milioni di euro dell’anno precedente, è sicuramente il dato di maggior rilievo nell’esercizio appena concluso.

Derivati Unipol

 Lo scandalo derivati rischia di allargarsi anche su Unipol, visto e considerato che la procura ha dichiarato di aver aperto un fascicolo in proposito. Ad ogni modo, il fascicolo è conoscitivo, e non vi sarebbe alcuna ipotesi di reato né indagati: un atto dovuto, insomma, sulla base di un’istanza di riapertura indagini presentata dai legali di cinque imprenditori marchigiani che accusano la banca di aver compiuto comportamenti illeciti nella gestione dei propri patrimoni.

Riunione Fonsai concambi fusione

 Il 20 dicembre 2012 è in previsione il consiglio di amministrazione che dovrà definire i concambi per le fusioni tra Unipol, FonSai, Milano Assicurazioni e Premafin. Sebbene è possibile (per alcuni analisti, probabile) che i concambi possano essere lievemente previsti, le percentuali non dovrebbero discostarsi più di tanto da quanto già annunciato al mercato: Unipol Assicurazioni 61%, FonSai 27,5%, Milano Assicurazioni 10,7% e Premafin 0,85%. Ma vediamo cosa è accaduto negli ultimi giorni in Fonsai, e cosa potrà accadere da qui alla riunione del board di fine dicembre.

Risultati Unipol primi nove mesi 2012

 Unipol chiude ufficialmente i dati economici, finanziari e patrimoniali relativi al terzo trimestre 2012 e, di conseguenza, ai primi nove mesi dell’anno. Una “chiusura” che diventa l’occasione per diffondere qualche considerazione sullo stato dell’arte in relazione all’evoluzione che sta contraddistinguendo il panorama aziendale. Vediamo allora quali sono le principali valutazioni che è possibile effettuare in merito al trend intrapreso dalla compagnia bolognese.

Unipol vuole salire in Fonsai

 Unipol è pronta a “scalare” Fonsai, salendo fino al 40% del capitale della compagnia assicurativa. La società bolognese, guidata da Carlo Cimbri, investirà sul progetto altri 45 milioni di euro, andando a rilevare il 4,9% di inoptato. Una “prenotazione” ufficializzata a mercati aperti, con Unipol che non ha avuto alcun timore nel dichiarare di essere fortemente interessata a rilevare una quantità di diritti di opzione che le consentiranno di sottoscrivere una quota massima del 4,9% del capitale post aumento della società.

Asta inoptato Unipol – Fonsai

 Oggi, 27 agosto 2012, era la data inizialmente prevista per l’avvio dell’asta dei diritti inoptati nella complessa vicenda Unipol Fonsai. L’inizio è tuttavia stato slittato a settembre. Cerchiamo di comprendere quali siano le caratteristiche di questa operazione e perchè si è arrivati a una simile formulazione. Un altro tassello in una storia lunga, della quale si è detto tantissimo, e che potrebbe ancora essere ben lungi dall’esser terminata. Ecco allora una nuova puntata nella storia della costituizione del nuovo maxi polo assicurativo italiano.

Semestrale Unipol con utile in raddoppio

 Unipol ha chiuso il primo semestre 2012 con buoni risultati. I profitti della società sono infatti giunti a quota 121 milioni di euro, in incremento del 112 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In miglioramento anche gestione e patrimonio, per un controvalore pari a 3,36 miliardi di euro. Non vi sarebbe tuttavia traccia dei 200 milioni di euro di riserve richiesti dalla vigilanza Isvap. Un risultato commentato in maniera positiva dall’amministratore delegato Cimbri, che ha dato merito alla selezione dei rischi.

Asta diritti inoptati aumento capitale Fonsai – Unipol

 Tra i tanti appuntamenti finanziari della settimana, vi è un evento che non sarà certamente passato inosservato agli occhi di chi, in questi mesi, ha seguito con noi l’atteso aumento di capitale di Fonsai e Unipol, anticamera (l’ennesima!) della creazione del maxi polo assicurativo che dovrebbe poter competere con l’altro big nazionale, Generali (qui i nostri commenti sulla positiva semestrale). Ebbene, in settimana parte l’asta dei diritti inoptati per gli aumenti di capitale delle due società di cui abbiamo appena fatto riferimento: un mini mercato da quasi 800 milioni di titoli, non collocati con le operazioni straordinarie di incremento patrimoniale.

Universo Ligresti ancora nel mirino a Piazza Affari

 La bufera sull’universo Ligresti continua anche nella giornata di oggi; per la seconda giornata di fila Fondiaria-Sai non riesce ad aprire le contrattazioni e dopo il rialzo a tre cifre della giornata di ieri oggi il book di negoziazione segna dopo poche ore una performance teorica prossima al 70% con le contrattazioni ancora congelate. Discorso inverso invece per Unipol, che insieme a Premafin sono in asta di volatilità rispettivamente con -12,85% e +14.03% di performance.

Aumento di capitale Unipol/Fondiaria-Sai

 Durante l’apertura della penultima ottava del mese di Luglio 2012 i mercati si trovano in forte contrasto, anche se il risultato è comunque nettamente negativo. L’indice di riferimento di Piazza Affari cede quasi lo 0,40% andando a sfiorare quota 13660 durante le prime ore di contrattazione e preparandosi ad un crollo nel pomeriggio sul ritracciamento previsto a Wall Street.

Consob approva prospetti Fonsai e Unipol

 Consob ha dato il via libera al doppio aumento di capitale (Fonsai e Unipol) che dovrebbe finalmente costituire una delle ultime basi di partenza per la fusione costitutiva del maxi colosso assicurativo nel ramo danni in Italia. Un’operazione che vedrà protagoniste non solamente Fondiaria Sai e Unipol, ma anche Premafin e Milano Assicurazioni, reduci da una lunghissima strada finalizzata alla realizzazione di uno dei player di riferimento sul territorio nazionale.

Via libera Antitrust e Isvap a Unipol – Fonsai

 Nuovo tassello nella interminabile vicenda che mira a realizzare il maxi polo assicurativo italiano. L’Antitrust e l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private hanno infatti dato il proprio assenso all’operazione di aggregazione tra il gruppo Fondiaria Sai e Unipol. Il via libera è tuttavia condizionato alla necessità che la nuova società sciolga i legami con Mediobanca, ponendo altresì le basi per una nuova gestione rispetto allo stile che aveva contraddistinto la vecchia amministrazione.

L’Antitrust ha pertanto deciso che l’integrazione tra i due grandi gruppi può finalmente essere autorizzata, a patto che vengano rispettate le stringenti misure che scioglieranno i legami con Mediobanca (che controlla Generali, principale concorrente, sui mercati interessati dall’operazione) e di ridurre – mediante cessione di asset attivi – la posizione dominante altrimenti acquisita dal nuovo gruppo nel ramo danni (in particolare, in quello delle responsabilità civile auto) a livello nazionale, e per quanto concerne la distribuzione delle polizze, in 93 province.