Le Borse europee provano a superare i timori sulla crescita economica

L’economia globale stenta a decollare. La creazione di posti di lavoro frena e sale l’attesa per il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti: il dato definitivo di aprile sarà diffuso nella giornata di venerdì, ma ieri i nuovi occupati nel comparto privato hanno deluso le aspettative.

Piazza Affari influenzata dal Governo e dagli USA

 L’instabilità politica e la questione americana sono i principali fattori che stanno influenzando i mercati italiani. Per quanto riguarda la situazione degli USA, continuano le difficoltà per un possibile accordo tra Repubblicano e Democratici, un accordo che per il momento non è stato trovato e che sta portando seriamente l’intero paese al rischio default. Sul territorio americano, per via dello shutdown, sono già stati tagliati diversi servizi e tutto il mondo guarda con attenzione la difficile situazione che sta mettendo in serio pericolo una delle principali economia del pianeta.

Obama chiede 5 miliardi a S&P per crisi mutui subprime

 La crisi dei mutui subprime ha scatenato la tempesta finanziaria peggiore dagli anni ’30. Il ricordo di quella bufera, che interessò sia gli Stati Uniti che il resto del mondo, è ancora vivo e vegeto ma ora è arrivato il momento di chiedere il conto a coloro che hanno favorito l’esplsione della bolla del credito. Così, il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, ha scatenato un’offensiva legale nei confronti dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, ritenuta la principale responsabile della crisi dei mutui subprime.

Italia prepara emissione bond in dollari

 L’Italia è un emittente molto attivo in questo inizio 2013, che ha già visto il collocamento di decine di miliardi di euro di bond tra corporate e governativi. Lo scenario di mercato favorevole ha consentito alle società emittenti e al Tesoro di spuntare tassi di interesse sempre più bassi, tanto che anche ieri i tassi sui Btp decennali sono scesi ai minimi da ottobre 2007. Ora,però, l’Italia si prepara ad emissioni più mirate, come ad esempio il collocamento degli Italy-bond in dollari americani o altre valute.

Stati Uniti a rischio bancarotta secondo Barack Obama

 Gli Stati Uniti rischiano il default. E’ quanto ha affermato il presidente Barack Obama prima del suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca per il secondo mandato consecutivo, previsto per il 21 gennaio. Si riaccende così la battaglia tra Democratici e Repubblicani sull’aumento del limite legale dell’indebitamento pubblico, che attualmente è a 16.400 miliardi di dollari. Il tetto del debito pubblico è già stato superato sul finire dello scorso anno, per cui urge una soluzione in tempi brevi per evitare un clamoroso default tecnico.

Wall Street torna ai livelli di dicembre 2007

 Il boom di inizio anno ha praticamente cancellato cinque anni di crisi. Infatti, l’indice azionario statunitense S&P500 ha chiuso l’ultima seduta di borsa poco sopra 1.466 punti, ovvero il livello di chiusura più alto da dicembre 2007. L’indice è così tornato su livelli che venivano scambiati poco prima che si abbattesse la più grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione degli anni ’30, che culminò con lo scoppio della bolla dei mutui subprime, la bancarotta di Lehman Brothers, la nazionalizzazione di banche e compagnie assicurative e il tracollo del sistema finanziario mondiale.

Mutui subprime torna il rischio bolla negli USA

A poco più di cinque anni dallo scoppio della crisi finanziaria negli Stati Uniti legata alla bolla dei mutui subprime, la speculazione sui prodotti finanziari strutturati torna prepotentemente alla ribalta in una fase di mercato dove i tassi di interessi sui minimi di sempre stanno spingendo gli investitori verso strumenti particolarmente rischiosi allo scopo di ottenere rendimenti reali molto positivi. Gli speculatori si sono lanciati nuovamente nella corsa all’acquisto di obbligazioni legate a prestiti per grandi progetti commerciali, dagli alberghi ai centri commerciali.

Obama evita fiscal cliff negli Stati Uniti

 Dopo una lunga maratona che ha costretto i leader politici americani a negoziare fino alle prime ore del 2013, negli Stati Uniti è stato raggiunto un accordo per evitare il fiscal cliff. Il via libera del Senato USA è arrivato due ore dopo la mezzanotte, per cui oltre la scadenza prevista per trovare un’intesa. Il testo è poi passato alla Camera dei Rappresentanti, dove è stato nuovamente al centro di un acceso dibattito. La Camera ha preso tempo, ma l’accordo è stato praticamente raggiunto. Oggi Obama firmerà l’intesa.

Debito USA a 16.400 miliardi di dollari a fine 2012

 La comunità finanziaria mondiale guarda da sempre con grande attenzione alle vicende economico-finanziarie degli Stati Uniti, prima economia del pianeta in grado di sancire nel bene e nel male le sorti dell’intera struttura economica mondiale. Ora si guarda con grande apprensione a Washington per due motivi: fiscal cliff e debito fuori controllo. Barack Obama ha addirittura interrotto in anticipo le sue vacanze natalizie alle Hawaii per cercare di accelerare i tempi per un accordo con i repubblicani, in modo tale da scongiurare un clamoroso ritorno in recessione dell’economia americana.