Accordi tra Italia e Svizzera per tassare i capitali

 Se la Svizzera è uno degli Stati storicamente più stabili dal punto di vista finanziario (e non solo) lo si deve anche e sopratutto alle giuste scelte effettuate negli anni per quanto riguarda il settore bancario; la grande “discrezione” se così vogliamo chiamarla che contraddistingue la Confederazione Elvetica insieme a decisioni tempestive che seguono gli sviluppi della finanza hanno fatto della Svizzera una delle roccaforti preferite da tutta l’Unione Europea. 

Stringere intese con la Svizzera vuol dire quindi provare a controllare i flussi di denaro in entrata ed in uscita che solitamente eludono il fisco degli altri Stati per favorire di agevolazioni, ma la situazione non è mai semplice; se da un lato infatti Stati come Germania, Francia, Regno Unito ed Italia vogliono tutelare le rispettive casse combattendo l’evasione fiscale e puntando al rientro dei capitali, dall’altro la Svizzera si può dire che abbia come unico business proprio la gestione dei capitali in entrata dall’estero, e per questo gli interessi sono fortemente contrastanti.

Le scelte che vengono fatte sono di grande intermediazione e tentano di fare le parti di entrambi riuscendoci solo in parte, visto che nonostante tutto sembra che a rimetterci siano ancora gli Stati limitrofi. L’accordo dell’autunno scorso tra Svizzera e Germania e Regno Unito ha dato il via alle trattazioni attuali con Francia e Italia che stanno prendendo due pieghe ben diverse; se l’Italia è pronta a mediare la soluzione definitiva richiedendo una convenzione per cui si riuscirebbe a tassare i capitali italiani in Svizzera, dall’altro la Francia non è d’accordo e vede questa mossa come un compromesso per far mantenere il segreto bancario a discapito tutto sommato di una semplice tassa neanche troppo onerosa.

Se però effettivamente è vero che la mediazione è condotta dai diretti interessati (si vocifera da anni dei capitali all’estero dei Politici e non solo) ecco spiegato perchè non si cerca di prendere provvedimenti più drastici per recuperare la liquidità e favorire la lotta all’elusione del fisco.

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