Carige, Spinelli: pronti a risollevare banca ma governance a noi

E’ pronto a tutto Aldo Spinelli, azionista di Banca Carige, per salvare l’istituto: nessun problema a fare da tramite con gli altri soci ancora una volta ma ad una condizione: che la governance sia chiara e sia degli azionisti che investiranno nel salvataggio della banca.

E’ questo che si evince dall’intervista che l’uomo ha rilasciato a Repubblica, nella quale mette bene in chiaro cosa si può fare per far ripartire Banca Carige e riportarla alla produttività che i suoi clienti meritano entro 4 anni. Aldo Spinelli possiede l’1% del capitale ed ha investito ben 30 milioni di euro all’interno della stessa. E per quanto il suo potere possa sembrare limitato, negli ultimi anni ha mostrato di essere una figura importante, come già accennato, per la capacità che ha di mediare e costruire alleanze.

Un ruolo che ha mantenuto anche nei momenti nei quali non sembrava tale mediazione esistesse ed una presenza che si è fata sentire anche all’atto del commissariamento della banca da parte della BCE. Per salvare Carige si sono sperimentate diverse strade: prima BlackRock, poi il fondo Apollo ed infine ora la disponibilità del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ad investire nella banca e prendere il controllo.

Sebbene la volontà di partecipazione sia apprezzata, Aldo Spinelli sottolinea che per riuscire nel salvataggio l’apporto dei soci è basilare e che nessuno si tirerà indietro a patto che la governance non venga affidata ad altri:

L’ho detto dal primo momento, io ci sono. La mia famiglia non si è mai tirata indietro. Non succederà nemmeno questa volta, ma bisogna essere chiari fin dall’inizio. Io metterò altri soldi e vorrei che anche gli altri azionisti lo facessero, i grandi e i piccoli. Ma ci vuole un progetto forte e una governance altrettanto chiara. […] Non possiamo partecipare a un nuovo aumento, lasciando poi che siano altri a guidare la banca. La mia famiglia ha investito 30 milioni in Carige. Ma vogliamo parlare di quello che ha messo la famiglia Malacalza? Sono 430 milioni. E poi c’è Gabriele Volpi, che ha appena completato l’operazione del Moody, e che in Carige ha investito tantissimo e lo stesso vale per Raffaele Mincione.