Fed approva American Express come banca commerciale per riassestare perdite

 American Express Co. ha ottenuto il consenso della Federal Reserve per diventare una banca commerciale: in tal modo la società statunitense potrà accedere ai fondi governativi, un particolare non indifferente in un periodo in cui sono molto alti i rischi per il settore delle carte di credito. La Fed ha rinunciato a un periodo di attesa di trenta giorni riguardo a tale richiesta a causa delle circostanze inusuali che stanno influenzando i mercati finanziari. Il portavoce della Fed, Ben Bernanke, ed i suoi colleghi hanno approvato il piano all’unanimità.

 

Con i rischi crescenti nel tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, ottobre è stato il primo mese dal 1993 in cui le compagnie di carte di credito non sono riuscite nell’intento di vendere i bond sostenuti dai pagamenti dei clienti. American Express ha fatto sapere lo scorso mese che i detentori di carte di credito non sono stati in grado di ripagare i prestiti nel terzo trimestre a un tasso almeno doppio rispetto al 2007. Frederic Dickson, stratega di mercato per la D.A. Davidson di Lake Oswego (Oregon), si è così espresso:

Quell’impresa si è completamente inaridita. Se fossi un azionista, non mi invierebbe un messaggio così incoerente.



American Express, che rappresenta la più grande compagnia di carte di credito degli Stati Uniti in termini di acquisti, si è dunque unita a Goldman Sachs Group Inc. e a Morgan Stanley per quanto riguarda il guadagno di un accresciuto sostegno di liquidità come parte di un pagamento di 700 miliardi di dollari del sistema bancario. La società statunitense ha anche precisato che la sua conversione in banca commerciale non richiederà disinvestimenti significativi. La compagnia di carte di credito ha guadagnato il 16% nelle borse tedesche, dopo aver perso 5,3 punti percentuali ieri a New York. Quest’anno ha inoltre perso il 54%, il quarto maggior declino di trenta titoli del Dow Jones Industrial Average.

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