Bilancio 2011 negativo per Arkimedica

 È passato qualche giorno dalla pubblicazione ufficiale, ma è sempre utile approfondire oggi i dati di bilancio che Arkimedica può vantare in relazione al 2011: in effetti, la spa emiliana, attiva nell’ambito delle forniture mediche e ospedaliere, ha approvato attraverso il suo consiglio di amministrazione il progetto di bilancio di esercizio e quello consolidato, entrambi alla data dello scorso 31 dicembre per la precisione. Che cosa è emerso con maggiore nettezza? Le incertezze esistono, inutile negarlo, ma la compagnia di Gattatico è convinta di poter avere a disposizione risorse finanziarie importanti e per lo meno sufficienti per proseguire l’operatività in futuro. Questo vuol dire che il bilancio consolidato che è appena stato menzionato ha potuto beneficiare di un importante presupposto, vale a dire quello della continuità aziendale.

ARKIMEDICA, CRESCITA RICAVI E MARGINALITA’ NEL 2010
I dati non sono proprio incoraggianti, a causa delle difficoltà vissute per la crisi economica internazionale; entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il valore della produzione che è stato realizzato in questo senso ha raggiunto quota ottantadue milioni di euro, con un conseguente calo di quarantadue punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima (bilancio pubblicato alla data del 31 dicembre 2010) e di due punti percentuali nel confronto con quello sottoposto a una nuova esposizione.

ARKIMEDICA CEDE ASSETS NON STRATEGICI

Lo stesso discorso vale anche per il margine operativo lordo (quello che si è abituati a chiamare anche Ebitda, ovvero Earnings Before Interests, Taxes, Depreciation and Amortization), visto che il risultato è stato negativo per ottantamila euro, senza dimenticare il margine operativo netto (negativo in questo caso per oltre venticinque milioni di euro). Un quadro così fosco non poteva che essere completato da una perdita netta dell’esercizio, con il gruppo che ha dovuto cedere in tal senso ben 47,2 milioni di euro, di gran lunga più ampia rispetto a quella di un anno prima (18,2 milioni).

Lascia un commento