Recordati Bilancio 2012

 Un comunicato Radiocor riportato sul sito internet di Borsa Italiana riassume i risultati 2012 di Recordati, con le dichiarazioni del presidente e amministratore delegato che rilevano la presenza prepotente del gruppo al di fuori dei confini italiani, grazie a una fortissima espansione delle vendite in alcuni mercati emergenti, e la tenuta commerciale estera nei mercati occidentali e, più in generale, maggiormente “maturi”.

Radiocor ricorda in proposito come le vendite farmaceutiche siano cresciute dell’8,7 per cento a 797,4 milioni di euro, mentre le vendite della chimica farmaceutica si collocano a 30,9 milioni di euro, in aumento dell’8,9 per cento. In particolare, le vendite sono cresciute del 108,9 per cento in Turchia, del 40,7 per cento in Russia e in altri Paesi dell’Europa centrale e orientale e del 21,2 per cento negli Stati Uniti (vedi anche Quali azioni italiane inserire in portfolio per il 2013).

Invece, in Europa occidentale i ricavi sono cresciuti del 7,1 per cento in Germania e del 4,5 per cento in Spagna. Delude l’Italia, con una flessione dell’1,4 per cento e, soprattutto, il mercato francese, in decremento del 6,6 per cento.

“Vogliamo mantenere la nostra quota di mercato in Italia, dove i nostri fatturati negli ultimi 5-6 anni erano abbastanza stabili, crescendo da altre parti” – ha poi aggiunto l’amministratore Recordati – “anche se cresciamo in Turchia e in Russia dobbiamo conservare la quota in Italia e Francia perche’ sono mercati importanti” (vedi anche Risultati Cucinelli 2012).

Ancora, la società ha indicato come nel settore dei farmaci da banco vengono ricercati anche altri marchi da acquisire in Italia. Il gruppo – ricorda infine Radiocor – “vuole crescere organicamente e attraverso acquisizioni sviluppando il business Otc su tutti i mercati europei ed entrando direttamente in mercati selezionati nel settore dei farmaci orfani, mentre nel primary care (i prodotti per farmacie) vuole svilupparsi nei mercati in crescita dell’Europa centrale e orientale e in Turchia e punta a mantenere la redditivita‘ in Europa occidentale attraverso l’ottimizzazione delle strutture dei costi riducendo ad esempio la forza vendita sul territorio come successo in Francia, con oneri straordinari per 6,6 milioni di euro circa nel 2012″.

Lascia un commento