Canone Rai, scadenza il 2 febbraio

 Canone Rai. Non l’avete ancora pagato? Affrettatevi, perché scade il 31 gennaio. E come di consueto in questi casi, l’interrogativo sul che cos’è e sul perché pagarlo (e se) è d’uopo. Il canone Rai (che, se vi può consolare, insieme al bollo auto può essere rinnovato anche attraverso il sito Internet di Poste Italiane) si divide in due tipologie, ai sensi del D.L.Lt.21/12/1944 n. 458: gli abbonamenti ordinari, nel caso di detenzione per la propria abitazione privata – e quindi ad uso familiare, di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Costa quest’anno 107,50 euro, che potete pagare in una o in tre soluzioni.

C’è poi l’abbonamento speciale, per chi possiede o detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in locali aperti al pubblico. Qui gli importi (vere e proprie tabelline da studiare e incrociare).

Atti o adattabili alla ricezione. Questa è una delle frasi incriminate nell’annosa questione del Canone Rai…

Perché lo sappiamo tutti che anche un pc o un videofonino sono atti o adattabili alla ricezione… E infatti la Rai aveva cominciato a battere cassa. E’ una tassa a tutti gli effetti, come l’IVA, l’ICI etc. La Corte Costituzionale, con sentenza 26 giugno 2002, n. 284, ha precisato che è “questione di mera interpretazione della legge stabilire quali siano gli apparecchi la cui detenzione obbliga al pagamento del canone di abbonamento alla televisione”. La Corte definisce il canone un’imposta di scopo: è finalizzato al finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo.

Peccato che sia stato istituito con legge del 1938. Nella marea di richieste che arrivano in rete su come disdire il canone, risposte sono state date dall’ADUC e dalla Rai stessa, ma anche da questo sito. Il punto è che finalmente il Governo ha ammesso, nero su bianco, rispondendo proprio ad un’interrogazione dell’ADUC, che sul canone Rai c’è caos. Sky e Mediaset litigano tra loro – e comunque il canone Rai andrebbe pagato per vederle, in quanto, come detto, tassa di possesso dal 1990.  E, per il 2009, il direttore generale della tv di Stato, Cappon, ha annunciato di voler recuperere finalmente sull’evasione.

Povero radio-televisione-ascoltatore

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