Spin off Sony per musica e cinema

 È ancora troppo presto per cercare di capire come (e se) avverrà lo spin off delle divisioni cinema e musica di Sony. Quel che è certo è che, tuttavia, all’interno della compagnia azionaria sono sempre di più i partecipanti che chiedono a gran voce lo scorporo di parte delle attività entertainment dal colosso giapponese, ponendo così le basi per una futura offerta pubblica iniziale.

A spingere per lo spin off della divisione, e al collocamento di una quota vicina al 20 per cento, è soprattutto il primo socio Third Point, sempre più pressante nei confronti dei consiglieri di amministrazione del gigante nipponico. Dal canto suo, il presidente del board Sony Kazuo Hirai si è limitato a ricordare che la società prenderà una decisione dopo approfondite discussioni in consiglio, senza precisare se e quanto avverrà una simile scelta.

Voci bene informate sostengono comunque che Hirai non sarebbe affatto entusiasta di prendere in mano un simile percorso. Sollecitato dai media, Hirai ha inoltre affermato che Daniel Loeb, numero 1 del fondo Third Point (primo azionista Sony con il 6 per cento del capitale, e principale protagonista del progetto) non avrebbe richiesto uno spezzatino sostanziale, quando solamente la quotazione in Borsa del 20 per cento della divisione. Secondo il fondo americano, così facendo si creerebbero i presupposti per un maggior valore per gli azionisti, generando liquidità utile per rilanciare l’azienda (per completezza di informazione vedi anche il nostro speciale sulla crisi dell’elettronica giapponese).

Nonostante queste buone prospettive, i manager di Sony fanno bene a mettere il piede sul freno, probabilmente memori di quanto accaduto in sede di quotazione della divisione finanziaria: un’operazione presentata come lo strumento risolutivo di molti mali di bilancio, concretizzatasi poi in una transazione che ha comportato la rinuncia a gran parte degli utili e dei vantaggi fiscali.

L’impressione è quindi che in Sony si stiano aprendo due frondi contrastanti, e che nei prossimi mesi uno dei due schieramenti possa avere la meglio.