Bancomat e prelievi, bisogna temere i controlli?

Bisogna avere paura dei controlli legati ai prelievi Bancomat?  Quasi ogni giorno, siti d’indubbia origine e serietà, sfruttando dei titoli clickbait fanno letteralmente terrorismo nei confronti dei lettori. Come? Incutendo timore in base a notizie che se non sono false sono perlomeno manipolate.

Nessuna paura di usare il bancomat

Partiamo da un presupposto: senza dubbio il bancomat è uno degli strumenti più utilizzati dagli italiani e spesso per comodità quando non preleviamo il contante, attraverso di esso paghiamo direttamente sfruttandolo quando possibile. Un gesto che facciamo in automatico e che, se non abbiamo niente da nascondere di certo non apporta a noi nessun danno.

Il 2022 per il bancomat è un anno particolare: la soglia del prelievo contanti è nuovamente aumentata a duemila euro e potrebbe scendere di nuovo a mille euro nel 2023. C’è chi vede questo fatto come una limitazione della libertà: in realtà si tratta semplicemente di un modo con il quale evitare l’evasione fiscale facendo in modo che le persone per servizi e compravendita usino dei pagamenti tracciabili. Questo significa essere limitati nell’uso del bancomat? No.

Può rappresentare un problema? Solo se si agisce in maniera illegale. Quindi invitare a non abbassare la guardia sull’uso del bancomat è un consiglio stupido oltre che poco etico.

Disinformazione a danno dei cittadini

Quando non viene fatta disinformazione su questo particolare tema, è la quantità di denaro che possiamo possedere in tasca a diventare protagonista di fake news. La maggior parte di questi siti che si spacciano per esperti in finanza di base sfruttano la paura della gente per guadagnare. E ora parlano di potenziali controlli in casa o addosso da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Sottolineando che per il momento non esiste una cifra esatta da non superare. Ovviamente non esiste, sarebbe anticostituzionale e lesivo della privacy. Tutte queste stupidaggini usano come base il fatto che il Fisco possa controllare grazie a uno strumento che possiede, ma regolato in modo di non essere in violazione della suddetta privacy, per comprendere se i movimenti della persona sono in linea o meno con la sua dichiarazione dei redditi.

In questo modo si può combattere l’evasione fiscale di chi dichiara 10, ma spende e fa passare mille sui suoi conti correnti. Uno strumento anti Ecco che a meno che non si frodi il fisco in qualche modo, chi preleva al bancomat e lo usa normalmente non deve avere paura di nulla in generale. E soprattutto che qualcuno possa decidere di fargli letteralmente i “conti in tasca“.