Danone riduce posti di lavoro

 Danone ha annunciato l’intenzione di ridurre 900 posti di lavoro. Una scelta che riguarderà fondamentalmente il personale dirigenziale e amministrativo, e che si è resa più concreta dopo la pubblicazione delle ultime analisi sulla marginalità operativa dell’azienda, ancora sotto pressione, in questo 2013, a causa della crisi del mercato del sud Europa, dove Danone dovrebbe ottenere una quota rilevante del proprio giro d’affari.

Una scelta definita “dolorosa” dalla stessa azienda, giustificata dal top management quale possibile determinante di un ritorno alla crescita dell’utile, che nel corso dell’ultimo anno è stato pressochè stabile, rispetto al 2011, a 1,81 miliardi di euro. Cresce invece ancora il fatturato, che per la prima volta nella storia della società ha superato la soglia dei 20 miliardi di euro, in incremento di 5,4 punti percentuali su base annua (vedi anche Licenziamenti Sony Mobile).

I segnali di preoccupazione – osservata in proposito La Repubblica – “sono arrivati invece dal margine operativo, che l’anno scorso è invece calato di 0,5 punti percentuali. Proprio per contenere questo calo, nell’ambito di un piano di contenimento dei costi da 200 milioni di benefici attesi in due anni, sono state prese le misure anche sul fronte del personale. Danone ha anche reso noto che “intende tagliare 900 posti in Europa a livello dirigenziale e amministrativo”, pari al 10% del suo organico in Europa”. Stando a quanto annunciato in proposito dalla società, il piano di riduzione dei posti di lavoro tenderà a privilegiare “la mobilità interna e le uscite volontarie”.

Sulle previsioni 2013, la società ha affermato di attendersi una crescita di almeno il 5 per cento delle vendite, ma un calo tra 0,3 e 0,5 punti del margine operativo, considerate le condizioni negative dell’Europa. Un anno, il 2013, definito dalla società come di “transizione”, verso un 2014 che dovrebbe invece contraddistinguersi per un ritorno alla crescita di tutti i principali elementi economico finanziari (vedi anche Licenziamenti banche italiane).

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