Il settore auto continua a soffrire. Fiat perde in borsa, ma le obbligazioni si fanno interessanti

 In periodi di rallentamento delle economie i settori ciclici sono quelli che soffrono di più ed il settore auto è uno di questi. Abbiamo visto che negli ultimi mesi i titoli delle più grandi società del settore hanno subito pesanti perdite e il crollo di cui ieri è stata protagonista Toyota indica che i problemi non sono finiti. Le stime di utili sono state riviste al ribasso da tutte le compagnie e oggi si è saputo della richiesta da parte di General Motors, Ford e Chrysler di 50 miliardi di dollari fatta al congresso americano. Il rischio, per le compagnie USA, è quello di non riuscire a superare il 2009. Il mercato a questo punto si domanda se sono in dirittura d’arrivo altre brutte notizie. Fiat si è trovata nell’occhio del ciclone e le domande che pesano sul titolo sono ancora molte: il mercato italiano continuerà a scendere? La crescita in Brasile è destinata a rallentare? Il debito del gruppo aumenterà ancora? etc… Il titolo adesso è poco sopra ai 6 euro, con il rischio di sprofondare in una nuova andata di vendite nel caso in cui le trimestrali di Ford e General Motors deludessero le aspettative.

Se il titolo azionario potrebbe continuare a soffrire sembra però realistico supporre che nei prossimi anni non ci saranno problemi tali da portare Fiat al dissesto: la società è solida e comunque ha le spalle coperte da un governo che già si è detto disponibile a creare una serie di incentivi per sostenere le vendite di veicoli nel nostro paese. Con questa premessa ci sembra interessante segnalare le obbligazioni emesse da Fiat nel 2001 con scadenza 2011 e trattate nel MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni).

Il prezzo di una obbligazione incorpora la valutazione del mercato intorno alla rischiosità dell’azienda, cioè intorno alla probabilità che l’azienda ha di risultare insolvente e quindi di non pagare le cedole o di non restituire quanto dovuto. Nel grafico allegato si può notare l’andamento del prezzo dell’obbligazione nell’ultimo anno. Il prezzo è sceso (i rendimenti di conseguenza sono saliti) portandosi adesso intorno quota 98, quindi sotto la pari. Il mercato valuta che la rischiosità di Fiat sia aumentata in modo significativo, in compenso il rendimento è molto aumentato arrivando a livelli davvero interessanti. Infatti adesso il titolo incorpora due componenti di rendimento: il prezzo sotto la pari e le cedole. Per i prossimi tre anni (scade tra tre anni esatti) l’obbligazione fornirà cedole con rendimenti del 6,4%, 6,9%, 7,4%. Maggiori informazioni in merito alle condizioni contrattuali sono presenti nel prospetto informativo, scaricabile sul sito dietro al link.

Photocredit: teleborsa

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