La manovra finanziaria divide: Cgil contraria, bancari favorevoli

 La manovra finanziaria approvata proprio ieri sera dal governo italiano non poteva che dividere le opinioni: le misure correttive che sono state introdotte in questo senso e che saranno relative al 2011 e al 2012 prevedono 24 miliardi di euro volti a riportare a un livello accettabile deficit pubblico e prodotto interno lordo. Le prime reazioni, tra l’altro, non si sono fatte attendere e delineano dei punti di vista molto variegati. In effetti, Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, ha espresso tutto il suo dissenso verso la manovra, ritenuta un’operazione sproporzionata tra dipendenti pubblici e lavoratori da una parte, chiamati a pagare di più, e speculatori finanziari e benestanti dall’altra:

Attendiamo con ansia di leggere il testo completo, ma temo delle sorprese.

I rappresentanti delle banche hanno invece scorto degli aspetti vantaggiosi nelle misure in questione: per Davide Stroppa (Unicredit) è significativo aver ottenuto la correzione senza aumenti delle tasse, mentre Gilles Moec (Deutsche Bank) ritiene che il deficit possa essere ridotto nel modo giusto.

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