Good bank, Gros-Pietro: “Prematuro fare previsioni”

La Banca Popolare di Bari ha presentato una offerta non vincolante per la nuova CariChieti, una delle quattro god bank risanate (le altre tre sono Banca Etruria, Carife e Banca Marche). I termini di scadenza erano inizialmente quelli del 30 settembre, ma a quanto pare potrebbero slittare.

Il presidente dell’istituto di credito pugliese Marco Jacobini ha intanto ricordato che l’interesse della Popolare di Bari è limitato a Carichieti: “Certamente, abbiamo già Tercas e Caripe. Più che in corsa siamo in leggera camminata, nemmeno veloce. Un pensiero ce lo abbiamo fatto. La valutazione è bella, è una bellissima valutazione“. La situazione però ha comunque margini non ancora ben definiti anche perché la trattativa non sembra essere ancora decollata.

Vicenda in sospeso dunque ed è prematuro anche fare previsioni, così come ha tenuto a precisare anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, coinvolto in prima persona nella vicenda perché l’istituto da lui rappresentato, insieme a insieme a Ubi e Unicredit, ha anticipato i capitali del prestito-ponte effettuato per il salvataggio di Etruria, Banca Marche, CariFerrara e appunto Carichieti. Ha detto in merito alla delicata vicenda: “E’ prematuro oggi commentare le possibili implicazioni legate al prezzo di vendita delle quattro good bank risanate, dal momento che ancora non si è concluso l’esito del processo di cessione“. Inutile dunque fare previsioni perché la situazione presenta ancora molti aspetti da definire e soprattutto ad oggi non è ancora certa la data di scadenza delle offerte da presentare. Potrebbero dunque essere giorni caldi, buoni per compiere ulteriori passi in avanti. Ma i protagonisti tendono a fare quadrato, non sbottonandosi troppo su questioni piuttosto delicate. Incalzato circa il malumore dei soci, il presidente di Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini, ha chiosato: “Gli azionisti evidentemente non hanno visto che cosa è successo alle grandi banche dal primo gennaio a oggi“.