Investire in Btp nel 2013 secondo Amundi Sgr

 Rispetto ai mesi più caldi del 2011 prima (in particolare tra agosto e dicembre) e del 2012 poi (soprattutto da marzo a fine luglio), caratterizzati da forte volatilità, la situazione sui mercati obbligazionari europei si è nettamente normalizzata a seguito delle misure anti-speculazione messe in campo dalla BCE. Ad ogni modo la view sui fondamentali non è cambiata molto, in quanto siamo ancora in una fase di deleveraging ma soprattutto di bassa crescita. Investire in Btp potrebbe però ancora recare soddisfazioni, volendo puntare su un’ulteriore riduzione dello spread nei prossimi mesi.

Ad oggi i mercati obbligazionari stanno vivendo una fase di forte espansione e il 2012 si prospetta un anno record per le emissioni di corporate bond in Europa. La manovra della BCE di inizio settembre scorso ha aiutato molto a far calare le tensioni sui mercati. Secondo Hervé Hanoune di Amundi Sgr, intervistato da PLUS24 de Il Sole-24 Ore, nonostante l’Italia abbia già tratto vantagggio dalla riduzione della percezione del rischio-paese, anche nel 2013 investire in Btp potrebbe rivelarsi una mossa corretta.

L’unico rischio all’orizzonte è quello delle elezioni politiche nella prossima primavera, ma l’Italia si sta impegnando molto per ridurre il debito e per produrre un avanzo primario. Amundi Sgr ha sovrappesato i bond governativi italiani a partire da questa estate, allo scopo di approfittare del restringimento dello spread Btp-Bund. In ottica di diversificazione, Amundi Sgr ha investito anche in corporate bond e obbligazioni bancarie italiane. L’esperto di Amundi ritiene che ci sia ancora del valore inespresso soprattutto nella parte breve della curva dei rendimenti italiani, che in ogni caso può beneficiare della protezione della BCE in caso di improvvisi attacchi speculativi (in portafoglio al momento c’è il Btp 4,25% scadenza agosto 2013).

A cinque anni dalla nascita del fondo Amundi Bond Global Aggregate la performance è dell’84%, grazie ad uno stile di investimento che si focalizza sugli indicatori macro globali e su un approccio opportunistico value. Il fondo investe in quattro principali asset class: global bond, global credit, emergenti e valute. Sul fronte valutario Amundi guarda con interesse alle valute di paesi emergenti, in particolare peso messicano e lira turca, in particolare dopo il recente upgrade di Fitch a investment grade. Il gestore ritiene sia conveniente restare lunghi sul dollaro americano e corti sull’euro. Il fondo ha posizioni lunghe anche su corona norvegese e corona svedese.

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