Generali, Del Vecchio e Caltagirone non depositano azioni

Si chiude l’assemblea di Generali con l’approvazione del bilancio 2023. Ma manca la partecipazione di Caltagirone e Del Vecchio. Rispettivamente con il 6,19% e il 9,93% nel capitale.

Via libera al bilancio 2023 di Generali

Il via libera è arrivato praticamente da quasi il 100% del capitale presente, pari quest’anno al 49,79% rispetto al 63% di quello presente lo scorso anno. L’approvazione del bilancio di certo rappresenta il fulcro principale dei risultati dell’assemblea. Il presidente Andrea Sironi ha ricostruito brevemente gli ultimi due anni di Generali, sottolineando come quest’ultimo biennio sia stato molto impegnativo ma soddisfacente.

Analizzando lo scorso anno è stata sottolineata la conclusione di operazioni molto importanti, grazie anche all’accordo straordinario riscontrato all’interno del CDA. Accompagnata in modo particolare da una forte coesione e da una visione condivisa tra il management e il consiglio di amministrazione nel portare a compimento gli obiettivi preposti.

Si è parlato anche di governance ritrovata, citando anche il decreto legge Capitali ed evidenziando la necessità di superare alcuni ostacoli legati proprio al consiglio, spingendo verso una normativa che dia modo dalle società quotate di selezionare il proprio assetto di governance preferito.

Nel corso dell’assemblea di Generali ha preso la parola anche il ceo Philippe Donnet. In questo caso il suo intervento si è basato fortemente sui numeri di bilancio da approvare. Ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti nel 2023, nonostante le crisi in atto nel mondo.

Generali, nonostante tutto, è riuscita a raggiungere un risultato pari a 6,9 miliardi euro di record a livello operativo, in aumento del 7,9% grazie al comparto da anni. La Solvency ratio pari a 220% ha rafforzato la posizione del capitale.

Scelte strategiche azzeccate negli ultimi anni

Generali, effettivamente, ha confermato quelle che sono state le tendenze positive degli ultimi anni, soprattutto per quel che concerne il risultato operativo. Ovviamente in tal senso hanno avuto la loro importanza anche tutta una serie di scelte strategiche prese nel tempo. In particolare, come sottolinea il ceo, l’aver riposizionato il business vita su prodotti a basso assorbimento di capitale.

Un approccio che ha portato, tre le altre cose, ad aumentare il dividendo portando l’ultima cedola a crescere del 60% rispetto a quella pagata nel 2016. Insomma il gruppo, secondo il Consiglio, sarebbe in linea per raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2024.

A livello puramente deliberativo, il via libera dell’assemblea dei soci al bilancio e il dividendo è arrivato da oltre il 99% del capitale presente, insieme alle modifiche societarie predisposte e il buy back da 500 milioni e alle modifiche statutarie messe a votazione nel corso dell’incontro.