Italia in recessione fino al 2014 secondo Citigroup

 Agenzie di rating e banche d’affari tornano a interessarsi della situazione economica dell’Italia. Nonostante il crollo dello spread e il buon andamento di Piazza Affari negli ultimi due mesi, l’economia reale resta ancora al palo per il Belpaese. La banca americana Citigroup ha pubblicato un report dal titolo “Italia: nella fossa dei leoni”. Gli analisti della banca invitano alla prudenza, in quanto il rischio politico potrebbe subire un’escalation in vista delle elezioni previste per il 2013. Citi ritiene che gli investitori cercheranno prima di capire l’aspetto politico, poi quello economico e infine il mercato.

La banca americana sottolinea l’importanza del lavoro svolto dal governo Monti per ridare credibilità al paese dinanzi agli occhi dei grandi investitori istituzionali. Citigroup guarda avanti e già prova a immaginare i nuovi assetti politici in vista delle elezioni, previste per la primavera del 2013. Gli analisti della banca temono un’eccessiva frammentazione tra i partiti e di conseguenza una forte instabilità politica. Infatti, al momento non è assolutamente facile ipotizzare quale partito o leader politico riuscirà ad emergere.

Citigroup consiglia la formazione di un governo tecnico-politico, in modo tale da consentire al paese di proseguire con serenità sulla strada delle riforme. Fino a qualche mese fa, Citigroup era molto pessimista sull’Italia dal punto di vista finanziario. Infatti, riteneva che lo spread avrebbe raggiunto 600 punti base e che alla fine il governo sarebbe stato costretto a chiedere gli aiuti finanziari o addirittura a procedere con una ristrutturazione del debito. Nelle ultime settimane la view è decisamente migliorata, ma restano forti perplessità dal lato della crescita economica.

Citigroup stima un calo del pil del 2,5% nel 2012 e del 2,1% nel 2013. Non ci sarà crescita nemmeno nel 2014, quando il pil dovrebbe contrarsi dello 0,2%. Il rapporto deficit/pil viene visto intorno al 3% a fine 2012 e al 2,9% a fine 2013. Ciò vuol dire che i target dell’1,7% e dello 0,5% saranno completamente mancati dal governo. Tuttavia, secondo Citi, in caso di maggiore stabilità politica nei prossimi mesi, l’azionario italiano potrà essere una grande opportunità di acquisto, in grado di offrire “ritorni impressionanti dopo anni di sottoperformance”.

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