Cina: inflazione in crescita da 11 anni, diminuisce la massa monetaria

In Cina rallenta la crescita della massa monetaria segnando a febbraio un +17,5% rispetto all’anno precedente. Lo comunica la Banca Popolare della Cina sul suo sito web. Il dato segue il +18,9% registrato a gennaio ed è leggermente inferiore al +17,8% atteso dagli economisti. Gli investimenti diretti stranieri in Cina a febbraio hanno evidenziato un aumento del 38%, alimentando i timori per la crescita della liquidità e dell’ inflazione. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli investimenti stranieri sono saliti all’equivalente di 6,9 miliardi di dollari, facendo totalizzare nei primi due mesi del 2008 un rialzo del 75% a 18,1 miliardi di dollari.


Grazie alle politiche d’apertura messe in atto a partire dal 1979, le imprese multinazionali
hanno investito massicciamente in Cina nel corso degli anni novanta, attratti dalla rapida crescita industriale e dai costi competitivi della forza lavoro. La Cina è oggi il primo paese al mondo come ricettore di investimenti diretti esteri: più della metà delle 500 maggiori società al mondo sono presenti nel Pearl River Delta. Nel 2003, pur restando inferiori alle aspettative, gli investimenti diretti esteri erogati sono cresciuti del 34%, quelli concordati del 40,3%. La partecipazione cinese al commercio internazionale aumenta ogni anno: nel 2003 il volume delle transazioni commerciali e’ stato di circa US$ 851,2 mld.
La crescita tumultuosa dell’economia cinese è stata però molto diseguale. Le differenti province cinesi hanno beneficiato in modo diverso della crescita economica: alle zone costiere maggiormente sviluppate e con un PIL più elevato si contrappongono quelle interne e più occidentali ancora caratterizzate da una scarsa vitalità e da uno sviluppo limitato. Il gap tra redditi urbani e redditi rurali è così ampio da essere paragonabile al gap del Brasile.

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