La Cina cerca di evitare la “maledizione olimpica”: previsti tagli fiscali e aumenti di spesa nei lavori pubblici

 I leader politici cinesi stanno pianificando alcuni tagli fiscali e di favorire la spesa per i lavori pubblici, al fine di assicurare che la crescita economica del paese non si spenga assieme alla fiamma olimpica. Secondo un’analisi dell’economista Stephen Jen di Morgan Stanley, dieci delle undici nazioni che hanno ospitato in passato le olimpiadi hanno visto crescere la loro economia e i loro investimenti nell’anno seguente ai giochi; l’unica eccezione che è risultata da tale studio, che ha preso in esame i dati economici a partire dall’olimpiade di Melbourne del 1956, sono stati gli Stati Uniti nel 1996 (olimpiade di Atlanta).

 

Gli ufficiali governativi della Cina, la cui espansione era già in decrescita prima dei giochi di Pechino, sono determinati ad evitare quello che Jen definisce l’”Olympic Curse (la maledizione dell’olimpiade). Tutto ciò fornirà sicuramente un’inattesa crescita per alcuni dei paesi confinanti con la Cina, tra cui la Corea del Sud e Taiwan, così come per quanto riguarda l’Australia e il Brasile, le cui economie sono minacciate dall’incerta domanda da parte degli Stati Uniti, Giappone e dall’Europa.

 

Il paese asiatico ha già allentato le restrizioni ai prestiti ed ha bloccato l’apprezzamento dello yuan, il quale stava cominciando a mettere in crisi le esportazioni. Ora, dopo un lungo periodo in cui il prodotto interno lordo ha visto rallentare la propria crescita, il governo sta considerando di apportare uno stimolo fiscale di più di 400 miliardi di yuan (58 miliardi di dollari).

 

Uno dei principali piani governativi che è in attesa di essere approvato dal Consiglio di Stato e dal Congresso Nazionale del Popolo, include 220 miliardi di yuan di spesa e 150 miliardi di yuan di tagli fiscali. Inoltre, la Cina ha triplicato la spesa negli investimenti ferroviari fino a 300 miliardi di yuan, che si aggiungono ai 4,8 trilioni di yuan previsti per il corrente piano quinquennale, che verrà avviato a partire dal 2010.

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